Genitilissimo Primo Ministro,
Sono un giovane, laureato in economia. Prendo spunto da una sua citazione per introdurrLe la mia lettera:
«Argomentare è un lavoro pedagogico che l'Italia non ha molto provato negli scorsi anni»
14 dicembre, discorso al Senato sulla Manovra.
A questo proposito mi vorrei presentare a lei come "argomentatore". Sono passati ormai cinque anni da quando iniziai la mia "lotta per la verità", confrontandomi nello spinoso tema della cosiddetta "war on drugs". In qualità di professore di economia, Lei è sicuramente ben consapevole degli effetti che una errata politica economica può portare con sè, in special modo per quanto riguarda le cosiddette esternalità positive o negative. Nei testi universitari, le politiche sulla ricerca e sull' ambiente, sono temi trattati con profondità, per esemplificare i concetti di esternalità.
A questo riguardo vorrei porre alla sua attenzione un tema, quello della cosiddetta "guerra alla droga", poco pubblicizzato in ambito economico, specialmente in Italia. Se, infatti, all' amministrazione di G.W.Bush un folto gruppo di ben oltre 500 economisti, tra cui Gary Backer e Milton Friedman, presentò un piano di legalizzazione e tassazione delle sostanze psicotrope illegali, in Italia, neppure si è accennato del Rapporto, datato Giugno 2011, della Global Commission on Drugs. Questa commissione è formata sulla esperienza di successo della Latin American Commission on Drugs and Democracy promossa dagli ex presidenti Fernando Henrique Cardoso (Brasile), César Gaviria (Colombia) e Ernesto Zedillo (Messico), a cui fanno seguito George Shultz (segretario di stato degli USA), Javier Solana, Kofi Annan, John Whitehead, Paul Volcker solo per citarne alcuni, di cui lei ha sicuramente sentito parlare, se non avuto la possibilità di conoscere di persona.
I risultati di questo rapporto, di respiro internazionale, frutto di competenze trasversali (si parla di risultati in campo economico, sociale, sanitario, di ordine pubblico) suggeriscono come almeno una regolamentazione controllata della vendita della cannabis e dei suoi derivati potrebbe favorire una riduzione della diffusione dell' uso di stupefacenti.
Vorrei "argomentarle", con maggiori informazioni la posizione internazionale assunta dalla suddetta commissione, anche a fronte di ricerche personali raccolte negli ultimi cinque anni, in cui ho dedicato una parte del mio tempo alla trattazione dell' argomento, ma non essendo sicuro nè che lei leggerà questa e-mail, nè che arriverà a questo punto di questa missiva, sarei lieto di rimandarla al mio personale Blog (Scrivi al tuo direttore) nel quale sono raccolti scritti, pubblicati e non, sul tema, tra cui una lettera, presente nell' archivio dell' Istituto superiore della sanità; il linguaggio è scorrevole, ironico ma sempre ricco di contenuti e riferimenti.
Ben consapevole degli impegni istituzionali pressanti che è portato a svolgere, facendo riferimento alla sua carica istituzionale, volta a gestire la "Res Pubblica" con la maggior efficacia, e al suo ruolo di docente, volto ad approfondire e discutere con informazioni dettagliate tesi e analisi didattiche sarei lieto di un suo interessamento alle politiche economiche che ruotano attorno alla fallimentare "guerra alla droga".
La saluto cordialmente e la ringrazio.
L' indirizzo di posta è monti_m@posta.senato.it tratto dal sito del senato italiano.
Sono un giovane, laureato in economia. Prendo spunto da una sua citazione per introdurrLe la mia lettera:
«Argomentare è un lavoro pedagogico che l'Italia non ha molto provato negli scorsi anni»
14 dicembre, discorso al Senato sulla Manovra.
A questo proposito mi vorrei presentare a lei come "argomentatore". Sono passati ormai cinque anni da quando iniziai la mia "lotta per la verità", confrontandomi nello spinoso tema della cosiddetta "war on drugs". In qualità di professore di economia, Lei è sicuramente ben consapevole degli effetti che una errata politica economica può portare con sè, in special modo per quanto riguarda le cosiddette esternalità positive o negative. Nei testi universitari, le politiche sulla ricerca e sull' ambiente, sono temi trattati con profondità, per esemplificare i concetti di esternalità.
A questo riguardo vorrei porre alla sua attenzione un tema, quello della cosiddetta "guerra alla droga", poco pubblicizzato in ambito economico, specialmente in Italia. Se, infatti, all' amministrazione di G.W.Bush un folto gruppo di ben oltre 500 economisti, tra cui Gary Backer e Milton Friedman, presentò un piano di legalizzazione e tassazione delle sostanze psicotrope illegali, in Italia, neppure si è accennato del Rapporto, datato Giugno 2011, della Global Commission on Drugs. Questa commissione è formata sulla esperienza di successo della Latin American Commission on Drugs and Democracy promossa dagli ex presidenti Fernando Henrique Cardoso (Brasile), César Gaviria (Colombia) e Ernesto Zedillo (Messico), a cui fanno seguito George Shultz (segretario di stato degli USA), Javier Solana, Kofi Annan, John Whitehead, Paul Volcker solo per citarne alcuni, di cui lei ha sicuramente sentito parlare, se non avuto la possibilità di conoscere di persona.
I risultati di questo rapporto, di respiro internazionale, frutto di competenze trasversali (si parla di risultati in campo economico, sociale, sanitario, di ordine pubblico) suggeriscono come almeno una regolamentazione controllata della vendita della cannabis e dei suoi derivati potrebbe favorire una riduzione della diffusione dell' uso di stupefacenti.
Vorrei "argomentarle", con maggiori informazioni la posizione internazionale assunta dalla suddetta commissione, anche a fronte di ricerche personali raccolte negli ultimi cinque anni, in cui ho dedicato una parte del mio tempo alla trattazione dell' argomento, ma non essendo sicuro nè che lei leggerà questa e-mail, nè che arriverà a questo punto di questa missiva, sarei lieto di rimandarla al mio personale Blog (Scrivi al tuo direttore) nel quale sono raccolti scritti, pubblicati e non, sul tema, tra cui una lettera, presente nell' archivio dell' Istituto superiore della sanità; il linguaggio è scorrevole, ironico ma sempre ricco di contenuti e riferimenti.
Ben consapevole degli impegni istituzionali pressanti che è portato a svolgere, facendo riferimento alla sua carica istituzionale, volta a gestire la "Res Pubblica" con la maggior efficacia, e al suo ruolo di docente, volto ad approfondire e discutere con informazioni dettagliate tesi e analisi didattiche sarei lieto di un suo interessamento alle politiche economiche che ruotano attorno alla fallimentare "guerra alla droga".
La saluto cordialmente e la ringrazio.
L' indirizzo di posta è monti_m@posta.senato.it tratto dal sito del senato italiano.