Egregio direttore, lo scandalo che ha colpito il comune di Parma, ha
profondamente scosso la città e i cittadini, per diverse ragioni.
Probabilmente il maggior fattore che ha sconvolto la nostra città è
stato il senso di fiducia "stuprato" dalla classe politica che sta
governando, destra o sinistra che sia. E' vero che Vignali ha fallito il
suo mandato, ma è anche vero che all' opposizione abbiamo un gruppo di
ignavi che cavalcano una tigre di carta, ossia il fallimento del
sindaco.
Sia che si guardi a destra sia che si guardi a sinistra, non si nota diversità nelle visioni di una Parma futura felice, anzi. L' inceneritore, per ricordare un tema "caldo" dell' agenda politica parmense, è tanto andato bene alla giunta Vignali, quanto sponsorizzato dalla provincia del PD. La maggioranza dei cittadini, l' inceneritore non lo vuole, eppure, per interessi non identificabili nel bene comune, sia la "destra" quanto la "sinistra", si esprimono nella positività di un progetto che potrebbe seriamente danneggiare la più importante industria parmense, quella agro alimentare. In futuro è facile prevedere un aumento di diossina nei cibi che verranno prodotti nella nostra provincia, con conseguente perdità della qualità del "made in Parma", specialmente formaggi e prosciutti, come avvenuto in tutte le aree circostanti alle costruzioni di inceneritori.
Da questa "crisi politica", mi auguro che emerga un rinnovato senso civico, che guardi con sincerità all' interesse della persona della strada. Mi piacerebbe che la prossima giunta comunale avesse il coraggio di scelte nuove, guidate dall' interesse della collettività, non dalla possibilità di garantirsi una poltrona a tempo determinato.
Sulla "paranoia da sicurezza" della giunta Vignali, andrebbe messa una pietra sopra. La "carta di Parma", bocciata dai massimi organi costituzionali italiani, può essere un esempio di cosa evitare e di cosa fare.
Si deve evitare di passare per "sicurezza" la militarizzazione delle strade; il risultato è quello di percepire uno stato impotente difronte ai fenomeni criminali.
Si deve collaborare con altri comuni al fine di ottenere cambiamenti nella legislazione nazionale cha aiutino ad arginare fenomeni che alimentano i circuiti malavitosi.
La lotta contro la droga e la prostituzione, due delle "crociate" di cui Vignali si è fatto portabandiera, sono stati drammaticamente emblemi di una politica di proclami, interessata ad apparire più che ad affrontare i problemi. La posizione tollerante dell' assessore Fecci sul tema prostituzione, non è mai stata discussa o approfondita, anzi è stata portata avanti una battaglia a suon di multe facilmente revocabili per violazione di principi costituzionali.
Vignali dichiarò "la droga" il cancro di Parma. Quello che hanno rilevato le indagini di questi giorni e gli atteggiamenti del sindaco di "non sapere", hanno evidenziato la gravissima irresponsabilità e inadeguatezza del primo cittadino e la corruzione come i veri tumori che hanno corroso la città nel suo cuore. Guarda caso proprio dallo spazio per i cani antidroga che il comune ha acquistato ne è risultato uno dei filoni di inchiesta dell' caso green money.
Come se non bastasse, la "tolleranza zero" del comune ha portato al caso Bonsu, dove un giovane, solo perchè di colore è stato scambiato per uno spacciatore.
Mi piacerebbe che la prossima giunta su questi due temi cambiasse rotta di 180 gradi. Che si iniziasse a discutere a livello intra-comunale e che si possa fare pressione a livello nazionale sulla modifica della legge Merlin e della legge Fini-Giovanardi. Che a livello comunale si assista ad una coraggiosa presa di coscienza dei fallimenti passati per scrivere nuovi accordi al fine di una distribuzione medica della cannabis e dei suoi derivati e della introduzione di aree legali dove si possa esercitare il meretricio.
Il problema è che, come per l' inceneritore, su questi temi delicati, vi è una fallimentare e condivisa visione nell' affrontare quasti temi, sia da destra che da sinistra. Basterebbe ricordare, per dare nuovo impulso ad una visione tollerante nell' affrontare il tema sulle sostanze illegali, il documento firmato da alcune personalità di spicco della politica internazionale, come l' ex segretario generale Kofi Annan, o l' ex presidente della Federal Reserve americana Paul Volker o gli ex presidenti di Messico, Brasile e Colombia che dichiara il fallimento della war on drugs e suggerisce esplicitamente la legalizzazione della cannabis e dei derivati come soluzione auspicabile per contrastare efficacemente la diffusione di sostanze illegali, ma nessuno, da destra o sinistra, si è sentito di esprimere accordo con questa posizione o anche solo di menzionare la notizia.
Vignali se ne andrà, ma cosa resterà a Parma e ai suoi cittadini? Per un cambio di rotta e dimostrazione di reale volontà nella soluzione di problemi concreti servirà solo il coraggio di una nuova classe politica.
Mi rivolgo al cittadino; Parma è pronta a cambiare? O cadrà ancora sotto l' ennesimo incantesimo delle infauste sirene della politica della menzogna?
Sia che si guardi a destra sia che si guardi a sinistra, non si nota diversità nelle visioni di una Parma futura felice, anzi. L' inceneritore, per ricordare un tema "caldo" dell' agenda politica parmense, è tanto andato bene alla giunta Vignali, quanto sponsorizzato dalla provincia del PD. La maggioranza dei cittadini, l' inceneritore non lo vuole, eppure, per interessi non identificabili nel bene comune, sia la "destra" quanto la "sinistra", si esprimono nella positività di un progetto che potrebbe seriamente danneggiare la più importante industria parmense, quella agro alimentare. In futuro è facile prevedere un aumento di diossina nei cibi che verranno prodotti nella nostra provincia, con conseguente perdità della qualità del "made in Parma", specialmente formaggi e prosciutti, come avvenuto in tutte le aree circostanti alle costruzioni di inceneritori.
Da questa "crisi politica", mi auguro che emerga un rinnovato senso civico, che guardi con sincerità all' interesse della persona della strada. Mi piacerebbe che la prossima giunta comunale avesse il coraggio di scelte nuove, guidate dall' interesse della collettività, non dalla possibilità di garantirsi una poltrona a tempo determinato.
Sulla "paranoia da sicurezza" della giunta Vignali, andrebbe messa una pietra sopra. La "carta di Parma", bocciata dai massimi organi costituzionali italiani, può essere un esempio di cosa evitare e di cosa fare.
Si deve evitare di passare per "sicurezza" la militarizzazione delle strade; il risultato è quello di percepire uno stato impotente difronte ai fenomeni criminali.
Si deve collaborare con altri comuni al fine di ottenere cambiamenti nella legislazione nazionale cha aiutino ad arginare fenomeni che alimentano i circuiti malavitosi.
La lotta contro la droga e la prostituzione, due delle "crociate" di cui Vignali si è fatto portabandiera, sono stati drammaticamente emblemi di una politica di proclami, interessata ad apparire più che ad affrontare i problemi. La posizione tollerante dell' assessore Fecci sul tema prostituzione, non è mai stata discussa o approfondita, anzi è stata portata avanti una battaglia a suon di multe facilmente revocabili per violazione di principi costituzionali.
Vignali dichiarò "la droga" il cancro di Parma. Quello che hanno rilevato le indagini di questi giorni e gli atteggiamenti del sindaco di "non sapere", hanno evidenziato la gravissima irresponsabilità e inadeguatezza del primo cittadino e la corruzione come i veri tumori che hanno corroso la città nel suo cuore. Guarda caso proprio dallo spazio per i cani antidroga che il comune ha acquistato ne è risultato uno dei filoni di inchiesta dell' caso green money.
Come se non bastasse, la "tolleranza zero" del comune ha portato al caso Bonsu, dove un giovane, solo perchè di colore è stato scambiato per uno spacciatore.
Mi piacerebbe che la prossima giunta su questi due temi cambiasse rotta di 180 gradi. Che si iniziasse a discutere a livello intra-comunale e che si possa fare pressione a livello nazionale sulla modifica della legge Merlin e della legge Fini-Giovanardi. Che a livello comunale si assista ad una coraggiosa presa di coscienza dei fallimenti passati per scrivere nuovi accordi al fine di una distribuzione medica della cannabis e dei suoi derivati e della introduzione di aree legali dove si possa esercitare il meretricio.
Il problema è che, come per l' inceneritore, su questi temi delicati, vi è una fallimentare e condivisa visione nell' affrontare quasti temi, sia da destra che da sinistra. Basterebbe ricordare, per dare nuovo impulso ad una visione tollerante nell' affrontare il tema sulle sostanze illegali, il documento firmato da alcune personalità di spicco della politica internazionale, come l' ex segretario generale Kofi Annan, o l' ex presidente della Federal Reserve americana Paul Volker o gli ex presidenti di Messico, Brasile e Colombia che dichiara il fallimento della war on drugs e suggerisce esplicitamente la legalizzazione della cannabis e dei derivati come soluzione auspicabile per contrastare efficacemente la diffusione di sostanze illegali, ma nessuno, da destra o sinistra, si è sentito di esprimere accordo con questa posizione o anche solo di menzionare la notizia.
Vignali se ne andrà, ma cosa resterà a Parma e ai suoi cittadini? Per un cambio di rotta e dimostrazione di reale volontà nella soluzione di problemi concreti servirà solo il coraggio di una nuova classe politica.
Mi rivolgo al cittadino; Parma è pronta a cambiare? O cadrà ancora sotto l' ennesimo incantesimo delle infauste sirene della politica della menzogna?
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