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martedì 13 dicembre 2011

Storia economica di un fallimento premeditato: il proibizionismo. Capitolo 4, terza parte

Le conseguenze della legge in italia.


Se il decreto legge approvato nel 2005 non tiene conto delle evidenze scientifiche sulla pericolosità delle sostanze, come la capacità di creare dipendenza, l' assuefazione che le sostanze provocano e il danno sociale che queste comportano, ma si fa portavoce dell' esigenza di frenare il fenomeno della diffusione degli stupefacienti, a qualche anno di distanza sarebbe utile fare un bilancio dell' efficacia della politica adottata.
Si potrebbero utilizzare diversi indicatori “oggettivi” per misurare l' efficacia della politica repressiva del governo italiano, come è stato effettuato per l' esempio messicano. Per esempio si potrebbe partire da un analisi del “risultato dei costi”: a fronte delle spese sostenute, si sono ottenuti i risultati prefissati?
Il più importante dei risultati che la “guerra alla droga” cerca di conseguire è la riduzione della diffusione di stupefacenti tra la popolazione attraverso lo strumento della repressione; indagini, arresti, detenzioni, sequestri, hanno un costo per la comunità. Il ruolo della politica è quello di gestire i soldi pubblici per la gestione della “cosa pubblica”,la “res pubblica” o Repubblica, nella maniera più efficace per raggiungere gli obbiettivi posti nei programmi elettorali o propagandati in fase di elezione. La guerra alla droga è dunque uno strumento che permette alla politica di raggiungere l' obbiettivo di ridurre la diffusione di stupefacenti?
I dati che emergono da una analisi effettuata dall' Osservatorio sulla criminalità a Napoli, sulla base delle denunce e delle attività delle forze dell' ordine relative all' anno 2009 rivelano che nel 2009 rispetto all' anno precedente lo spaccio di sostanze illecite è aumentato del 30%, le lesioni del 70% e l' estorsione è aumentata del 300%. A napoli si assiste ad una diminuzione dello spaccio di stupefacenti nella municipalità di San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-zona industriale, mentre è il reato maggiormente commesso nella municipalità di Scampia dove si registra un incremento del 310% e rappresenta l' 81% dei reati commessi in questa zona.
Questi i dati emersi dall' analisi della realtà che si può definira la “capitale italiana del narco traffico”.
A livello aggregato, prendendo a riferimento i dati forniti dalla direzione centrale dei servizi antidroga, elaborato sulla base della sistematica raccolta ed elaborazione dei dati dell'attivita' di contrasto alla droga svolta dalle forze di polizia e sulle relazioni informative degli esperti antidroga dislocati nei punti nevralgici rispetto alla produzione e al transito della droga, emergono, per il 2009 dati significativi al numero di sequestri realizzati, ma nessuna certezza sulla possibilità di affermare la presenza di una flessione nell' offerta di stupefacente. Se i sequestri di eroina sono diminuiti, risultano esponenzialmente aumentati i sequestri per cannabis (+211,75%) e delle sostanze amfetaminiche (+24,18% per le dosi e +17,54% per i kg). La polizia riferisce che a livello mondiale, nonostante l' incisivo contraso effettato dalle forze dell' ordine sempre in maggiore sinergia e coordinamento, la domanda e l' offerta di droga rimangono elevate. Sono aumentate le operazioni antidroga rispetto al 2008, aumentano le denunce a carico di stranieri e la droga maggiormente sequestrata risulta essere la canabis, della quale sono stati sequestrati circa 33000 kg, per un valore di mercato stimabile in 330.000.000 euro al prezzo di strada di 10 euro al grammo. Ma quanto è costato tutto questo? I dati sono difficili da reperire, ma sono state effettuate delle stime sul costo sociale della tossicodipendenza in Italia. Nel 2006 la relazione al parlamento sullo stato delle tossicodipendenze parla di dieci miliardi e mezzo di costo sociale della tossicodipendenza un valore che corrisponde allo 0,7% del Pil e all'1,2% della spesa delle famiglie, ricavato dalla somma dei costi per l'acquisto delle sostanze e per l'applicazione della legge (65%), i costi sociali degli interventi socio sanitari (17%), i costi legati alla perdita di produttivita' (18%). Nella relazione emergono dati più puntauali: si evidenzia come per l' acquisto di sostanze si siano spesi 3 miliardi e 980 milioni di euro, mentre i costi per l' applicazione della legge (costi delle forze dell' ordine, delle attività dei tribunali e delle prefetture, parte dei costi dell' amministrazione penitenziaria e i costi legali sostenuti dalle persone sottoposte a giudizio) sono stati pari a 2 miliardi e 798 milioni di euro.
Se dalla relazione delle forze di polizia emerge un aumento delle operazioni di contrasto alla diffusione di stupefacenti e aumentano le quantità sequestrate, con conseguente aumento dei costi sostenuti dalla collettività, la politica, attraverso questa strategia, può affermare di essere sulla buona strada verso la riduzione della diffusiuone dell' utilizzo di stupefacenti?

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