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sabato 8 marzo 2014

MONDO - ONU apre a depenalizzazione droghe

http://www.encod.org/
L'Onu riconosce che gli obiettivi nella lotta mondiale contro la droga finora non si sono realizzati e, per la prima volta, ipotizza la "depenalizzazione" del consumo degli stupefacenti: l'importante novita' arriva da un documento messo a punto per una riunione chiave della prossima settimana a Vienna. "La depenalizzazione del consumo della droga puo' essere una forma efficace per 'decongestionare' le carceri, redistribuire le risorse in modo da assegnarle alle cure e facilitare la riabilitazione", si legge in un rapporto di 22 pagine dell'Ufficio delle Nazioni Unite sulle Droghe e il Crimine (Unodc). L'agenzia Onu non ha voluto fare commenti, ma varie fonti diplomatiche specializzate nella politica contro le droghe hanno convenuto che si tratta della prima volta che l'organismo fa esplicito riferimento alla depenalizzazione.
La depenalizzazione del consumo personale - che gia' si applica in alcuni Paesi europei, in Canada e in Australia, e in alcune nazioni latinoamericane come il Brasile e il Cile - prevede che l'uso di droghe non sia un reato, stabilendo pene alternative, come multe o terapie, al carcere. In Uruguay e' stata legalizzata la compravendita e la coltivazione della marijuana, con un'agenzia statale che fa da ente regolatore. La depenalizzazione non prevede in alcun modo la legalizzazione ne' la liberalizzazione dell'accesso alla droga che, secondo i trattati, si puo' usare solo a fini terapeutici e scientifici, e mai per piacere personale; per cui, il consumo continuerebbe ad esse sanzionabile (con multe o terapie obbligatorie), ma non sarebbe piu' un reato penale. Nel rapporto l'agenzia Onu rileva che "i trattati consigliano il ricorso ad alternative alla prigione" e sottolinea che si devono considerare i consumatori di stupefacenti come "pazienti in cura" e non come "delinquenti". Il prossimo giovedi' e venerdi' a Vienna, la comunita' internazionale valutera' in seno alla Commisssione sugli Stupefacenti dell'Onu la situazione del problema droga e se si stiano rispettando gli obiettivi definiti nel 2009 in una tabella di marcia per il decennio (nel 2014 si e' gia' a meta' del cammino). Il rapporto, firmato dal direttore esecutivo dell'Unodc, Yury Fedotov, rileva progressi "diseguali", ma sottolinea che "l'ampiezza generale della richiesta di droghe non e' cambiata sostanzialmente a livello mondiale", il che contrasta con gli obiettivi fissati nel 2009. Secondo i dati Onu, sebbene il mercato della cocaina e della cannabis si sia ridotto, l'aumento degli stimolanti sintetici, piu' difficili da individuare, e la recente apparizione di centinaia di nuovi stupefacenti di ultima generazione contrastano con questi passa in avanti. Il consumo di droghe continua ad essere stabilmente intorno al 5% della popolazione adulta, e le vittime annuali causate dal suo consumo sono interno alle 210mila persone.

MONDO - ONU apre a depenalizzazione droghe

Cannabis, Pini E Castorina (Pd): Il Nostro Tempo È Adesso E Noi Attraverso Un Processo Graduale Saremo In Prima Linea In Questa Sfida Di Libertà Ma Soprattutto Di Legalità

Giuditta Pini
Aprire una nuova compagine di Governo per rilanciare la credibilità del nostro
Paese, riacquisire la fiducia degli italiani, la speranza di realizzare fatti
concreti discutendo dei bisogni delle fasce sociali deboli, dimenticate da una
politica troppo autoreferenziale è l’approccio necessario che dovrà vederci
protagonisti nel prossimo futuro di una fase diversa ma innovativa, tale da
caratterizzare l’agenda politica del nostro paese con un governo
propriamente socialdemocratico che sia forte e credibile anche agli occhi
dell’Europa. Il tema delle riforme è al centro di questa discussione che non può
ammettere ne frenate ne occhi bendati dinnanzi a determinate questioni che
concretamente riguardano il nostro paese. Il problema dell’utilizzo, della
produzione e della vendita delle droghe leggere non può essere sottaciuto e
va affrontato con il coraggio di una forza politica che ambisce ad aprire un
ciclo politico di cambiamento. Serve avviare un percorso innovativo e
riformista di conoscenza e informazione del tema in oggetto partendo dai
primi gradi di istruzione; parimenti sarebbe opportuno normare tutti i processi
che attengono la legalizzazione delle droghe leggere in modo da colpire al
cuore le cosche che proprio tramite lo smercio clandestino di queste sostanze
foraggiano le loro attività criminose. Secondo gli studi del prof Marco Rossi
circa 5.5 miliardi di Euro sarebbe il ricavato da imposte che si genererebbe
dalla vendita della Cannabis, numeri importanti che in un periodo di crisi
economica internazionale sarebbero un tocca sana per le nostre tasche.
Dobbiamo ammettere in modo chiaro che oggi le politiche di repressione e
criminalizzazione hanno nei fatti fallito. Il fallimento di questo tipo di approccio
è stato certificato anche da quanto emerso dal “Global Commission on Drug
Policy”, pool di esperti guidato da Kofi Annan che ha esaminato la questione a
livello internazionale.Non possiamo bendarci gli occhi e pensare ad un mondo
immaginario, serve essere pratici e concreti e credo che un approccio
legislativo coraggioso potrebbe essere la via maestra per avviare un percorso
di riforme valorose che potrebbe riguardare importanti settori del nostro
paese.
Eludere e temporeggiare su questo tema significherebbe cadere nel gioco di
chi, attraverso il traffico illecito di stupefacenti costruisce il proprio percorso
di sostentamento ai danni dell’intera collettività. I dati in nostro possesso, che
derivano da una ricerca dell’Onu descrivono l’Europa come il continente dove
Antonino Castorina
l’uso di droghe si è maggiormente intensificato negli ultimi anni. Jeffrey Mirron
dell’Università di Harvard insieme ad altri 300 economisti ad esempio rinforza
la campagna contro la criminalizzazione delle droghe leggere stimando
addirittura in 13,7 miliardi di dollari tra risparmi e tasse. L’Eurispes ci fornisce
un quadro tragico con entrate derivanti dal traffico di droga, di cui un terzo
esclusivamente dal traffico di marijuana, che tocca cifre che si aggirano
intorno ai 30 miliardi di euro. La pronuncia di incostituzionalità della Corte
Costituzionale della Repubblica Italiana relativamente alla Fini/Giovanardi,
nonostante sia stata la Giurisprudenza e non la politica a fermare questo
disastro, ci fornisce un enorme assist relativamente alla necessità di
intervenire subito su questa delicata questione.
Relativamente a questo è palese che bisogna intervenire : serve un
intervento normativo che colpisca in modo forte i profitti del narcotraffico ma
che consenta , regolamentato dallo Stato, produzione e consumo delle
droghe leggere in modo tale da restituire ai cittadini e agli operatori sanitari
piena libertà terapeutica e diritto alle cure. L’Italia, potenzialmente, visto il suo
ambiente e paesaggio sarebbe tra i paesi più indicati alla coltivazione il che
regolamenterebbe, se previsto dalla legge, un mercato in netta espansione e
che viene stimato nel totale a 2.34 miliardi di dollari. Per cambiare gli assetti
sociali ed essere realmente riformisti va concretizzata una rivoluzione
generazionale che ci porti a pensare a processi di liberalizzazione che se ben
governati possono produrre un utile sociale ed economico. Serve reintrodurre
la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, serve potenziare le
strutture di prevenzione e terapia. Alla legalizzazione delle droghe leggere,
con lo Stato che garantisca il monopolio delle stesse, in modo tale da evitare
speculazioni ,attraverso un controllo mirato della vendita solo ai cittadini
maggiorenni ed in luoghi adatti e con licenza, va affiancato un percorso di
informazione, sensibilizzazione e una cultura di prevenzione dall’utilizzo delle
droghe pesanti e dagli effetti nefasti che possono produrre. Il nostro tempo è
adesso e noi attraverso un processo graduale saremo in prima linea in questa
sfida di libertà ma soprattutto di legalità.

Giuditta Pini
Parlamentare Partito Democratico
Antonino Castorina
Responsabile Esteri e Legalità – Segreteria Naz ionale Giovani
Democratici

venerdì 7 marzo 2014

MANCATO RICONOSCIMENTO ECONOMICO DELLE CURE COMPASSIONEVOLI, (la mia vicenda, intercorsa con la ASL 13 Novara)

Buon giorno, sono Enrico Bottaccio..

 La struttura sanitaria ASL 13 NOVARA che da più di 5 mesi mi risponde che devo pagare 1314,5 euro per avere le uniche cure mediche che mi aiutino, limitando la mia salute e obbligandomi a sprofondare nel dolore.
Sono disabile 100% vessato da una situazione di abuso, a causa di una questione ideologica mascherata da economica mi impediscono la fruizione di una terapie farmacologica alternativa con la cannabis terapeutica delle terapie Bedrocan e Bediol importate attraverso il Ministero della Salute.. 

Nel giorno in cui usciva la notizia del rimborso delle mutande padane di Cota,  mesi fa, sono salito sul tetto della casa popolare dove risiedo per protesta, minacciando di buttarmi di sotto http://www.ilvenerdiditribuna.it/cronaca/minaccia-buttarsi-dal-tetto-ho-bisogno-quel-farmaco/  molte promesse di intervenire solo per convincermi a scendere, la stampa locale si è occupata di questa vicenda ad oggi ancora nessuna speranza di poterle ottenere le mie terapie, perché la ASL 13 di Novara anche solo per attivare la procedura d'acquisto pretende il versamento di un acconto di 600 euro pari a circa il 50% della spesa totale per le terapie di tre mesi, fino al saldo che ammonta a 1314,5 euro. 
Io percepisco una pensione d'invalidità pari a 280 euro mensili ed il costo di queste terapie è superiore ai 400 euro mensili.. Sono titolare di un contributo al minimo vitale di 200 euro, vincolato alle spese per la gestione del mio appartamento di edilizia popolare. 
Ho parlato con tutti i medici che con il quale ho avuto a che fare, dallo specialista della mia patologia per arrivare al Direttore Sanitario, senza essere riuscito a trovare soluzione, a nulla e servito che la mia Ass.Sociale e l'Assessore alle Politiche Sociali abbiano fatto esplicita richiesta di intervenire hai vertici della ASL13 , ultimamente ho contattato anche la segreteria del Sindaco di Novara, alla fine ieri mi rispondevano che in sede di riunione della giunta comunale verrà discussa questa mia scabrosa situazione, sapendo che il 17 marzo 2014 scadranno i permessi d'importazione semestrali, sono obbligato a reagire.. 

PER HOBBY AVEVO CREATO UN BLOG DOVE ULTIMAMENTE HO CERCATO DI PUBBLICARE LE FASI DELLA MIA BATTAGLIA PER LA CANNABIS TERAPEUTICA, FIN DA QUANDO NE FECI RICHIESTA LA PRIMA VOLTA E PASSARONO 11 MESI PERCHÉ TROVASSI UN BENEFATTORE CHE LE PAGASSE.. 

ORA VORREI PRETENDERE CHE CHI È PREPOSTO A FORNIRE LE CURE MEDICHE NON MI OBBLIGASSE A TORTURA PROPONENDOMI L'ALTERNATIVA DEL THC SINTETICO (Nabilone) PER NON PASSARMI QUELLO NATURALE CHE PERÒ TROVANDOSI FUORI DAL CONTESTO SPECULATIVO CONVENZIONALE CHE SI RIPERCUOTE SULLA MIA SALUTE.. 

1-MINACCIAI DI SALIRE SU UNA GRU
2-SALII SUL TETTO DI CASA MIA PER PROTESTA 
3-SCRISSERO DIVERSI ARTICOLI, SOLO UNO APPROFONDI 
4-DIREZIONE ASL 13 / SERVIZI SOCIALI CURE NEGATE 
5-OSPEDALE MAGGIORE NOVARA, LA INUTILE PROPAGANDA DE LA STAMPA 
6-DIREZIONE SANITARIA MI PROPONE IL NABILONE (thc sintetico)







Oggi 07-03-14 a 10 giorni allo scadere dei permessi siamo sempre più arrabbiati, delusi perché la questione è da valutare nell'insieme da un esperto comportamentale, per correggere le turbe e pretendere che la mia vita abbia un decorso migliorativo, contenendo l'esuberanza di atteggiamenti maniacali causati del prolungato dolore di una terapia sbagliata e di tutte le successive molteplici inutili terapie farmacologiche convenzionali, la totale mancanza di supporto psicologico rischia di generare psicosi che hanno tentato di reprimere con degli antidepressivi;  sono al limite, ho parlato anche alla curia, un'apertura alle compassionevoli cure THC/CBD della cannabis terapeutica c'è, ma mi avevano già pagato la precedente e prima fornitura, penso che hanno il diritto di aiutare anche altre persone più bisognose di me, in fondo io quando ho la mia cura mi sento davvero una persona normale, con la maggior parte dei problemi della mia incurabile patologia risolti.. 

Il natale era passato senza avere nulla da festeggiare e malgrado il Santo Padre nel giorno del 1 Dicembre abbia espressamente pronunciato le parole: date le medicine agli ammalati perché non abbiano a cadere.. 
Nei mesi abbiamo cercato ovunque aiuto, abbiamo anche minacciato di salire su una gru e per denunciare questa situazione di abuso, e ci siamo trovati a protestare sul tetto della casa dove abitiamo, da lassù abbiamo fotografato l'amianto delle coperture degli appartamenti di edilizia popolare, mentre si ostinano a farci credere che non sia pericoloso per la salute continuano a rifiutarci le cure mediche .. 

 Sono il disabile 100% che si è arrampicato sul tetto a Novara.http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/piemonte/2013/11/29/ha-medicina-minaccia-suicidio_9701849.html

Anche il Papa nell'angelus nel giorno della mia patologia ha pronunciato queste parole che mi hanno colpito nel profondo, il parroco del mio quartiere  mi ha detto e si è raccomandato di non dire nulla su internet, altrimenti poi avrebbe tutti i fedeli sui tetti...

MA TUTTAVIA IL FASTIDIO PROVOCATO HAI VIGILI DEL FUOCO, ALLA POLIZIA, I VIGILI URBANI.. TUTTI GENTILI E COMPRENSIVI, AD OGGI ANCORA NON POSSIAMO DIRE DI ESSERE USCITO DALLA DISPERAZIONE... 

Anche raccontare ora è fatica scusatemi, il dolore non mi da pace... 

SUL IL MIO BLOG, LE FASI DI QUESTA MIA PROTESTA 

Il 12 Dic. A TRE MESI ESATTI DALLA PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE, e ha solo qualche giorno dopo il permesso del Ministero della salute (in allegato) LA TERAPIA NON È STATA AVVIATA ALL'ACQUISTO dall'Olanda. Ricordo che pretendono anche che versi l'acconto del 50% della spesa totale per attivare la procedura d'acquisto... 
AD OGGI MI SONO SORBITO TUTTE LE TERAPIE CONVENZIONALI CHE MALGRADO NON ABBIANO AVUTO EFFETTO SULLA SINTOMATOLOGIA DOLOROSA INTERCORSA DOPO UNA INIEZIONE IN DERMATOLOGIA NEL FEB. 2008, HO RICEVUTO CODESTA TERAPIA NATURALE ALTERNATIVA SOLO UNA VOLTA, DOPO IL FALLIMENTO DI TUTTE LE TERAPIE CONVENZIONALI, ANNI DI PSICOFARMACI E ANTIDEPRESSIVI, ANTIDOLORIFICI E NEUROLETTICI, ULTIMAMENTE ANCHE LA MORFINA.. 

MI VEDO COSTRETTO AD ESAGERARE PER DENUNCIARE QUESTO ABUSO.. 
Suggerisco a tutti di effettuare una Mailbombing, indirizzata ed inviata per conoscenza alle testate giornalistiche qui di seguito gli indirizzi. Grazie 

legalizzameno-stresspiucultura.com

martedì 4 marzo 2014

Chiediamo la legalizzazione alla UE

Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei consente ad un milione di cittadini di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche della UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa.
L’iniziativa relativa alla richiesta di legalizzazione della cannabis è chiamata “Weed like to talk” certificata dal ministro europeo per la pubblica amministrazione.

Qui possiamo firmare la dichiarazione di sostegno
Abbiamo ancora solo 10 mesi per raggiungere 1.000.000 di firme a livello europeo ed è un tentativo che va fatto, considerando anche che la maggior partecipazione proviene da quei Paesi che attuano una politica proibizionista.
Vi invitiamo quindi a partecipare e diffondere la notizia dell’iniziativa fra tutti i vostri contatti web, dall’Italia sono richieste 54.750 firme.
Info sull’iniziativa della raccolta firme e percentuali aggiornate in tempo reale:
Direttivo ASCIA

domenica 2 marzo 2014

Colorado Expects to Reap Tax Bonanza From Legal Marijuana Sales

By JACK HEALY  FEB. 20, 2014

DENVER — For Colorado’s new flock of recreational marijuana growers and sellers, Thursday was Tax Day — their first deadline to hand over the taxes they had collected during their inaugural month of sales. And as store owners stuffed cash into lockboxes and made the nervous trek to government offices, new budget numbers predicted that those marijuana taxes could add more than $100 million a year to state coffers, far more than earlier estimates.

The figures offered one of the first glimpses into how the bustling market for recreational marijuana was beginning to reshape government bottom lines — an important question as marijuana advocates push to expand legalization beyond Colorado and Washington State into states including Arizona, Alaska and Oregon.

In Colorado, where recreational sales began on Jan. 1 with hourlong waits, a budget proposal from Gov. John W. Hickenlooper estimated that the state’s marijuana industry could reach $1 billion in sales in the next fiscal year, with recreational sales making up about $610 million of that business.

“It’s well on its way to being a billion-dollar industry,” said Michael Elliott, executive director of the Marijuana Industry Group, a Colorado trade association. “We went from 110,000 medical marijuana patients to four billion people in the world who are 21 and up.”

In the budget proposal that Mr. Hickenlooper released Wednesday, his office said the state could collect about $134 million in taxes from recreational and medical marijuana for the fiscal year beginning in July. He proposed to spend $99 million on programs including substance-abuse treatment, preventing marijuana use by children and teenagers, public health and law enforcement.

“This package represents a strong yet cautious first step toward ensuring a safe and responsible regulatory environment,” Mr. Hickenlooper wrote in the proposal.

In Washington, where retail sales of marijuana are expected to begin in June, budget forecasters estimated Wednesday that marijuana could bring the state nearly $190 million in taxes for the four years beginning in the middle of 2015. That money would go to a variety of health and substance-abuse programs, and the state’s general fund.

“Every governor and legislator in the country will be like, ‘Hey, check out these numbers,’ ” said Reuven Carlyle, a Democratic state lawmaker from Seattle who is chairman of the House Finance Committee.

For marijuana advocates, taxes were one of the major selling points of legalization. They have said that expanding the market for the federally prohibited plant could give states money for school construction, health care, substance-abuse programs and public health. Colorado’s legalization measure said $40 million in tax revenue would go toward school construction, and in November, voters across this otherwise tax-averse state overwhelmingly approved 25 percent taxes on recreational marijuana.

But opponents, and some skeptical economists, say the dreams of a windfall are far too optimistic. They worry that the higher costs of enforcement and regulation could outweigh any tax revenue from marijuana sales.

Officials in Colorado and Washington warned that the marijuana revenue numbers were only their best guesses for the moment and could shift, depending on marijuana prices, demand, the number of cities that prohibit marijuana retailers and other factors. In Washington, where retail sales have not begun, Mr. Carlyle said it was far too early to say how marijuana might affect the state’s pocketbook.

“Many of us have been emphatic at trying to temper expectations,” he said.

Across Colorado, Thursday was one of the most nerve-racking days of the year for marijuana businesses. Some sellers have hired third-party companies to handle their finances, but many run almost entirely on cash because so few banks are willing to do business with them.

To pay their sales taxes — often their largest expense of the month — owners said they had set aside tens of thousands of dollars in secure locations and driven in pairs to deposit it with government officials. Brooke Gehring, owner of Patients Choice, a chain of dispensaries, sent an armed guard with the employee who ferried $140,000 in taxes to several local and state agencies.

Caitlin McGuire, an owner of the Breckenridge Cannabis Club, said she tucked her tax payments into a lockbox several days ago and made the drive to Denver from Breckenridge, Colo., with a co-owner of the business.


“We just try to be as discreet as possible,” she said. “You feel like you’re walking around with a target over your head.”

sabato 1 marzo 2014

Mailbombing verso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

Di seguito pubblichiamo la lettera inviata da un gruppo di associazioni al Presidente del Consiglio Renzi, per chiedere continuità con la politica fino ad ora adottata dal DPA:

http://www.riminitoday.it/cronaca/droga-lettera-associazioni-comunita-governo-renzi.html

Droga, lettera a Renzi delle associazioni: “Si continui col lavoro già fatto”In una lettera al nuovo Governo un nutrito gruppo di Comunità, Associazioni di Volontariato e Società Scientifiche e Professionali che operano nel campo della tossicodipendenza, chiedono di dare continuità e progressivo sviluppo alle azioni e alle strategie intraprese negli ultimi anni dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, basate su un approccio centrato sulla persona e sul suo recupero e non sulla convivenza e cronicizzazione della tossicodipendenza. «È auspicabile – si legge nella lettera, integralmente sul sito www.sanpatrignano.org – che in Italia si continui a supportare il “nuovo corso” attivato da qualche anno, che contrariamente ai precedenti non è stato condizionato da approcci ideologici e politicizzati, perseguendo con determinazione strategie e interventi antidroga».

Sappiamo fin troppo bene quali interessi si nascondano in realtà dietro tutta questa premura e sappiamo fin troppo bene anche che Renzi, indipendentemente dalle proposte di legge presentate da deputati e senatori del suo partito, non è molto favorevole alla legalizzazione della cannabis, quanto per una strategia di recupero totale dei tossicodipendenti nelle stesse identiche strutture che fino ad ora hanno molto più lucrato su di loro piuttosto che assisterli in un concreto percorso riabilitativo.





Proponiamo quindi (e vi invitiamo a diffondere e sostenere) di far sentire anche la nostra voce al neo Presidente del Consiglio partecipando alla seguente mailbombing:





Oggetto: Dimissioni del dott. Serpelloni

Testo:


Sig. Presidente del Consiglio, questa mail per chiedere che venga con urgenza valutato e riconsiderato, l’operato svolto dal Dipartimento Politiche Antidroga e dal capodipartimentale dott. Giovanni Serpelloni.Le ricordiamo che tutta l’attività svolta dal DPA (creazione voluta dal sen. Giovanardi) si è basata non sulla prevenzione e sull’educazione sull’uso e sull’abuso delle sostanze stupefacenti, ma unicamente su una illogica repressione del consumo, in particolar modo della cannabis, con i risultati devastanti che tutti abbiamo potuto constatare con il problema del sovraffollamento carcerario.


Indipendentemente quindi dal Ministero che Lei vorrà designare come riferimento Istituzionale per il DPA e in virtù del recente pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Fini-Giovanardi che ha riportato, applicando il buon senso, la cannabis in tabella II, riteniamo anacronistica e ulteriormente pericolosa, la linea di “prevenzione” adottata dal DPA e Le chiediamo di voler provvedere alla sostituzione del capo dipartimento dott. Giovanni Serpelloni con una figura con più alta competenza e maggior spessore scientifico.


La ringrazio per l’attenzione


Spedire a:

matteo@governo.it
centromessaggi@governo.it
ascia@legalizziamolacanapa.org

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