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domenica 4 dicembre 2011

10/08/08

Egregio direttore, l' estate dei bollenti spiriti a Parma viene raffreddata dalle retate notturne a caccia delle prostitute. Nonostante i numerosi pareri favorevoli, a partire da quello del ministro Maroni, all' apertura di quartieri a luci rosse, si continua sulla strada delle strategie inefficaci e dispendiose.
La giunta dovrebbe farsi promotorice dell' apertura di quartieri a luci rosse o case di tolleranza gestite dal comune, con contratti che prevedano chiare e semplici norme di locazione e di controlli sanitari per l' affidamento dei locali. Si risolverebbero così sia i pericoli che possono essere causati dalla prostituzione da strada, sia la possibilità di "danni collaterali" legati all' assenza di assistenza infermieristica. Il tutto andrebbe tassato;i soldi attualmente gestiti dal crimine sarebbero così spendibili in opere di utilità sociale. Le entrate che che un simile procedimento garantirebbe sarebbero sicuramente maggiori delle "quattro multe" che ad oggi sono state emesse e che non hanno minimamente scalfito questo mercato di donne. Invece si spendono soldi in operazioni di facciata che non risolvono il problema. Forti con i deboli (prostitute e clienti) e deboli con i forti (la criminalità) per non risolvere nulla. Complimenti.

Tagliato il pezzo in verde.

In data 22/08/08 è stata pubblicata una lettera in favore dei quartieri a luci rosse dove forse si fa riferimento ai miei scritti. Ho appoggiato e sostenuto con una lettera lo scrittore.

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