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domenica 4 dicembre 2011

01/04/2008

Egregio direttore, leggo con piacere la risposta del signor Lucchi. Mi piacerebbe intavolare una dibattito sui pro e i contro delle varie opinioni riguardo il tema droga. Mi spiace invece che il signor Lucchi abbia trovato della polemica verso gli Stati Uniti; polemica sterile che rischia di allontanare l' interesse della discussione dal fallimento della "war on drugs".
E' proprio la guerra alla droga, che rende l' impatto sociale degli stupefacenti illegali ancora più perverso. Infatti secondo una recente ricerca pubblicata su "Current Opinion in Psychiatry" il proibizionismo e la criminalizzazione "incidono sulle probabilita' di entrare in contatto con criminali e con le forze dell'ordine, mettendo in pericolo il futuro di un giovane". Solo per citare uno dei danni diretti maggiori derivanti dalla "guerra" condotta contro le droghe.
Si potrebbero citare in oltre i danni relativi alla diffusione di malattie emotrasmissibili, i danni legati ai traffici illeciti, le spese inutili in repressione, per giungere ai più comuni "fastidi" di trovare siringhe per strada, facce losche nei parchi dove giocano i bambini e la derivante insicurezza che simili eventi causano alla cittadinanza.
Se poi il signor Lucchi giudica "finta" l' attuale guerra alla droga, provi a pensare a quale possa essere la causa di una simile "finzione". Provi a fare una conta dei morti per overdose nell' Italia proibizionista della Fini-Giovanardi e a confrontarli con i risultati ottenuti in paesi con approcci più tolleranti.

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