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domenica 4 dicembre 2011

12/07/2007

Egregio direttore, innanzi tutto la ringrazio cordialmente per lo spazio, spesso concessomi, in questa rubrica della quale vorrei ancora una volta approfittare.
Ho letto con interesse Domenica otto Luglio, la lettera della madre preoccupata per il figlio, che si trova ad affrontare quotidianamente i disastri che ha creato il decreto Fini-Giovanardi: spaccio nei parchi cittadini, tossicodipendenti che non hanno decenza ad evitare "brutte scene" alla popolazione e rischi connessi ad un uso di droghe fuori da qualsiasi logica di limitazione dei danni sociali.
In campagna elettorare, proprio a riguardo del tema sicurezza, ho proposto, nella sede di via Cavour, all' attuale primo cittadino parmigiano, la creazione di locali comunali, sul modello dei coffe-shop olandesi, per la vendita controllata di cannabis e derivati. In olanda questa soluzione ha avuto risvolti estremamente positivi; il tasso di persone che consumano stupefacenti, nel paese dei mulini a vento, è del 10%, una persona su dieci; il migliore risultato nei paesi occidentali nei quali è possibile disporre di dati sulla diffusione delle "droghe". In Italia fa uso di cannabinoidi un individuo su tre; un fallimento. Senza considerare i risvolti sulla sicurezza sociale; maggiore difficoltà di "incontrare" droghe pesanti, assenza di "zone franche" dello spaccio, come i parchi giochi nostrani, ormai feudi delle organizazioni criminali.
Sono continuamente proposte al fine di "riduzione del danno" sia sociale che individuale e per contrastare scene come quelle descritta dalla preoccupata madre, le "safe injection room", stanze assistite da personale medico per la somministrazione controllata di droghe pesanti; è banale affermare che in presenza di simili strutture, difficilmente sarebbe possibile vedere scene come quella descritta dalla signora. Si potrebbero in oltre evitare morti come quelle delle giovani ragazze decedute qualche mese fa per overdose letali di sostanze. Evidenze sulla bontà di questo approccio per contrastare l' abuso di droghe pesanti, ha avuto rislutati eccezionali sia in Svizzera sia in Olanda e Spagna.
Vorrei avanzare un appello per la sicurezza a Parma al primo cittadino: si attuino velocemente politiche responsabili per la sicurezza della nostra città, le telecamere e la repressione hanno fallito; non viviamo in un reality show e sarebbe ora di avere coraggio per "andare oltre", più che avanti, a certe prese di posizione che stanno solo creando maggiori disagi. Se si vuole garantire la sicurezza, si deve, prima di tutto, garantire la libertà.



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