cookie

Translate

martedì 13 dicembre 2011

30/11/2009 Negli USA? Le pot clinics!

Egregio direttore, la Gazzetta ha dato poco risalto, pubblicando un semplice trafiletto, alla notizia, un pò imprecisa, della apertura del primo "coffeshop" negli Stati Uniti d' America. La notizia è imprecisa perchè in varie forme, già da anni, la legislazione federale americana prevede la possibilità della vendita, coltivazione e uso di cannabis per scopi terapeutici. In California, per esempio, dal 1996 in seguito alla approvazione del referendum n. 215 approvato dal 56% degli elettori californiani nel novembre 1996, consente la vendita di cannabis, sotto prescrizione medica, a coloro che presentassero sintomi quali cancro, anoressia, Aids, dolori cronici, spasticità, glaucoma, artrite, emicrania e qualsiasi altra sindrome per cui la marijuana offra sollievo. E' interessante che prima del 1936, in tutto il mondo, non fosse neccessaria tale prescrizione, addirittura la cannabis era una delle più antiche e più conosciute piante medicamentali al mondo. Ancora oggi, in alcune farmacie Italiane è possibile trovare urne con la dicitura "Cannabis", in memoria di un passato "libero" per questa pianta. Senza tenere conto degli altri innumerevoli impieghi per i quali questa pianta può essere utilizzata: dall' edilizia, all' energia, alla cosmetica per citarne pochi.
Tornando al trafiletto pubblicato dalla Gazzetta, la notizia risulterebbe un pò imprecisa perchè nella solo California e per la precisione nella sola Los Angeles, se ne possono trovare più di ottocento. In Italia si viene arrestati per uno spinello. A chi giova tutto questo? Per non nuocere a cittadini malati Obama ha approvato un provvedimento che tratteggia le linee guida per la DEA (drugs enforcement administration) al fine di non arrestare innocenti.
Legalizzare la cannabis è un problema di sicurezza del cittadino, che non può essere arrestato per uno spinello, così come non può essere multato per "fare all' amore". Il nuovo assessore alla sicurezza Fecci sembra una persona di buon senso quando si è espresso a favore della legalizzazione delle case chiuse. Chissà fino a dove il suo coraggioso buon senso si spingerà.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog