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domenica 4 dicembre 2011

02/08/2007

Egregio direttore, finalmente qualcuno ha portato alla luce che la droga è un problema sociale con un costo.
Secondo la "Relazione sulle sostanze stupefacenti" 2006 redatta dal ministero per le solidarietà sociali, i costi sociali legati all' uso di sostanze stupefacenti rusultano pari a dieci miliardi e cinquecento milioni di euro, lo 0,7 per cento del Pil e all'1,2 per cento della spesa delle famiglie residenti. Il valore è calcolato sommando i costi per l'acquisto delle sostanze e per l'applicazione della legge (65%), i costi sociali dell'intervento socio-sanitario (17 per cento) e i costi legati alla perdita di produttivita' il (18 per cento).Si tratta di circa 269 euro pro capite se si considera la popolazione residente in Italia tra i 15 e i 64 anni di eta'.Nella Relazione 2006 emerge che per l'acquisto delle sostanze sono stati spesi 3 miliardi e 980 milioni, 2 miliardi e 798 milioni per l'applicazione della Legge: costi delle Forze dell'Ordine, quelli delle attivita' dei Tribunali e delle Prefetture in merito alle segnalazioni e alle denunce, parte dei costi dell'Amministrazione Penitenziaria e infine i costi legali sostenuti dalle persone sottoposte a giudizio.Ecco a quanto potrebbe ammontare il "costo dell' overdose".
Partendo dal presupposto che, mi pare, il sig. Angelo Martelli consideri pericolose ugualmente tutte le sostanze (nonostante le droghe non siano affatto tutte uguali; conosce per caso, il sig. Martelli, dei morti per cannabis?), si potrebbe fare lo stesso discorso economico tenuto da oltre cinquanta (50) economisti, tra cui vari premi Nobel per l' economia, a sostegno di una totale legalizzazione delle droghe ed una loro eventuale tassazione; infatti, in questo modo, i "costi sociali dell' overdose" verrebbero sgravati di circa il 30% relativo ai costi per l'applicazione di una legge proibizionista fallimentare; applicando una tassazione fortemente progressiva sulle sostanze in base alla loro pericolosità sociale si coprirebbero una gran parte dei costi relativi a "interventi socio-sanitari e perdità di produttività". In somma, a seguito dei risparmi in repressione e ai proventi dalla tassazione sugli stupefacenti, i costi sociali dell' "overdose" verrebbero, si dice in economia, completamente "internalizzati". Il sig. Angelo Martelli sarebbe felice di non dover più spendere soldi per pagare "lo sballo altrui"?
Vorrei in oltre fare un piccolo appunto riguardo alle "conoscenze dei bambini", cui il sig. Martelli fa riferimento, a proposito delle "droghe": secondo un recente studio della Onlus "Modavi", i bambini vengono a contatto con le droghe e l' alcol già a dieci (10) anni e questi bambini non sono assolutamente in grado comprendere la pericolosità delle diverse sostanze.
Se legalizzando, il costo sociale della droga ricadesse solo sui tossicodipendenti,come potrebbe il sig. Martelli non essere favorevole ad un simile provvedimento?

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