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martedì 13 dicembre 2011

01/11/2009 La carta di Parma

La "carta di Parma"
Egregio direttore, sull' intervento dell' esercito a Parma si sono esperessi la Lega e il gruppo
Consiliare del PD.
Se la Lega chiede l' applicazione con serietà della "Carta", non tenendo presente l' inapplicabilità di tale documento, il PD parla di cause da affrontare per risolvere il problema, senza menzionarle.
L' intolleranza della "carta di Parma", non la sua mancata applicazione, è la causa del
fallimento di questo "trattato".
Abbiamo così gli abitanti del quartiere di via Saffi che non ne possono più di ritrovarsi in un quartiere a luci rosse dove la carta di Parma prevede multe salatissime per i clienti delle "lucciole". Il quartiere di via Trento in mano agli spacciatori al grido "tolleranza zero".
Tutto questo è accaduto come conseguenza della carta di Parma, un documento semplicemente propagandistico. I motivi? I costi sono superiori ai benefici.
Anzichè prendere spunto da modelli di successo per affrontare i problemi (per il problema prostitute, si guardi ai quartieri luci rosse istituzionalizzati, alle case chiuse legalizzate; per il problema droga, la città di Zurigo è stata di esempio per contrastare la criminalità diffusa attorno all' area della stazione; in un anno i crimini sono diminuiti dell' ottanta per cento) questa giunta ha inventato un documento fallimentare già nelle linee guida.
Peccato che la giunta e i consiglieri tutti, indipendentemente dallo schieramento, preferiscano le dichiarazioni di
circostanza, le prese di posizione "politicamente corrette" che portano voti, ma che, alla prova dei fatti, si dimostrano degli specchi per le allodole, alle soluzioni concrete.
Con una giunta di "venditori di fumo", come ci si può stupire degli spacciatori per le strade?

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