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domenica 16 dicembre 2012

16/08/2010

Ecco la seconda ed ultima perla questa volta datata 16/08/2010 ultima data di "revisione" del mio Libro.
Un breve racconto scritto prima dell' era Monti, che doveva fare parte del mio breve scritto.

Storia di una Proibizione


Dopo una grave crisi che colpì la classe politica, in seguito ad una ondata di scandali giudiziari in cui tutti i maggiori partiti, di maggioranza ed opposizione, erano accusati di corruzione, favoreggiamenti, cattiva gestione della cosa pubblica, l' ascesa del nuovo partito liberale sembrava il raggio di luce portatore di una ventata di novità nel panorama politico nazionale.
La corruzione che aveva colpito il paese, era il frutto di una collaborazione tra le forze criminali e il placet politico, che non disdegnava di accaparrarsi parte dei proventi illeciti della malavita, provenienti derivanti per la stragrande maggioranza dal traffico di stupefacenti.
La droga era stata proibita ormai da più di 40 anni, ma la guerra che afflisse il paese proprio 40 anni prima e l' impegno nella ricostruzione di un paese martoriato dalle bombe, aveva impegnato per 20 anni la società al lavoro duro e aveva cancellato la memoria dei periodi precedenti la guerra. Il benessere si era diffuso, ma la cultura dell' economia, che aveva cancellato la cultura umanistica ed umana, aveva creato i presupposti per una nuova forma di intrattenimento, una sorta di narcotico per le ferite inferte dalla guerra che tanto avevano impiegato a guarire, ma che sempre continuavano ad affliggere quella società. Una rivoluzione culturale si era fatta portavoce di questa esigenza, rivoluzione che sfociò in taluni casi nel sangue, come se certi argomenti non dovessero essere trattati. Così la criminalità organizzata si mise ad offrire i narcotici che la popolazione chiedeva e la politica, forte dell' eredità etica dei predecessori che costruirono quella democrazia, né dilapidò l' eredità, svendendola per tangenti milionarie e bugie elettorali ai soldi sporchi del narco traffico.
Se gli stupefacenti iniziarono a diffondersi, la politica utilizzo lo strumento più semplice, ma meno efficace per dissuadere le persone ad utilizzare i narcotici. La propaganda garantiva facili consensi in una popolazione ignorante e facilmente distratta dalle innovazioni tecnologiche post belliche che il progresso aveva portato, mentre la proibizione garantiva alle organizzazioni criminali un attività estremamente remunerativa per corrompere il potere.
Il grande imbroglio venne scoperto. La classe politica venne pubblicamente screditata, ma le organizzazioni criminali continuarono a detenere il monopolio nel traffico dei narcotici. Le organizzazioni criminali riuscirono ad accumulare denaro e potere nei 20 di monopolio assoluto sul traffico di sostanze illecite; la crisi che colpì la classe dirigente rese necessaria la ricerca di un sostegno istituzionale per la salvaguardia del loro business: il crimine aveva ancora bisogno di referenze politiche che potessero garantire la continuità dei loro traffici illeciti.
Sulla scena si presentò prepotentemente una persona dal dubbio passato: ricco, ma con soldi dalla ignota provenienza. Si presentò come il portatore di un nuovo ordine, proprio nel periodo in cui, oltre allo scompiglio creato dalla decapitazione della classe politica si affiancava un disordine dato da attività di terrore create dalle organizzazioni criminali. Quale contesto migliore poteva porsi per una persona nuova, fuori dalle vecchie logiche di potere, ma emblema di quella cultura dell' economia che aveva garantito il recupero del benessere della nazione post bellica, per calarsi nel mondo politico? Così alle prime elezioni post crisi politica, si verificò la vittoria del nuovo partito liberale che dominò la scena nazionale per quasi un ventennio, prima del inevitabile nuovo travolgimento di scandali che emerse al termine, e che fu la causa della morte, del partito liberale.
Nei 20 anni di governo del partito liberale poco si fece per garantire lo sviluppo della nazione; quanto era stato costruito dalle macerie della guerra potè essere sfruttato e bruciato dalla scelleratezza di un progetto politico criminale, volto alla tutela di pochi interessi privati: la salvaguardia della classe politica, al fine di evitare nuovi scandali, e la salvaguardia degli interessi delle organizzazioni criminali.
Il patto tra questi due poteri fu semplice: mantenere le sostanze illecite illegali. La garanzia dell' illegalità dei narcotici permetteva alla criminalità organizzata di incrementare il proprio potere di influenza economico e alla politica di guadagnare facili consensi nell' attuazione di una politica di propaganda, che in realtà non si prefiggeva il fine di diminuire la diffusione della droga, ma di garantire la gestione di questi traffici al crimine. Questo patto permise al leader del partito liberale di sfruttare il potere politico per cambiare le leggi che lo avrebbero potuto incriminare a seguito di alcuni processi che emersero durante i primi suoi anni di governo. Impunito, continuo a perseguire l' interesse personale delle aziende che guidava e che gli avevano reso la popolarità di grande industriale. Legiferò al fine di potere garantire vantaggi alle proprie imprese e a favore della garanzia di impunità di tutta la classe politica.
Come nella prima crisi che colpì quella nazione e che travolse entrambi gli schieramenti politici, durante il nuovo periodo di governo del partito liberale, l' opposizione si accodò al volere di colui che riusci ad imporsi con più forza, potendo comunque garantirsi l' impunità che il capo della nazione aveva promesso a tutta la classe dirigente.
Quella che un tempo era considerata una delle più avanzate democrazie, venne piano piano ridotta ad una dittatura della maggioranza, dove la salvaguardia delle minoranze fu messa in discussione, lo strumento di repressione penale venne preferito al dialogo per fornire soluzioni concrete ad una società in crisi economica e sociale e le libertà individuali fortemente contrastate se non piegate alle esigenze del ordine imposto dalla politica e dal crimine.
Tutto questo però fu messo in crisi nel momento in cui le organizzazioni criminali capirono che la politica non stava facendo bene il “proprio interesse”. La guerra ai narcotici si dimostrava con il passare del tempo, sempre più inefficace. Gli stupefacenti circolavano sempre più, molti politici furono essi stessi indagati per uso di stupefacenti, ma l' impunità garantita dal loro status gli permise di non passare alcun procedimento giudiziario. Mentre le organizzazioni criminali vivevano in territori degradati e investivano all' estero, la crisi economica che colpì la nazione fu l' occasione di presa di coscienza del potere che le organizzazioni criminali avevano maturato, ma anche del degrado sociale che aveva portato questa conduzione di business. Le zone in mano alle organizzazioni criminali erano le più povere del paese, a fronte delle montagne di denaro generate dalle attività illecite di queste. I capi delle organizzazioni criminali che venivano talvolta arrestati venivano presi in fattorie abbandonate, piuttosto che bunker artigianali scavati in sperdute campagne. Perchè vivere una vita da profughi nella propria terra senza potere godere del denaro accumulato e investito in altre nazioni, quando la politica si fa bella della lotta al crimine?
Le organizzazioni criminali abbandonarono il capo del governo, rendendosi conto dell' inutilità della prosecuzione di una simile strategia commerciale che piano piano stava garantendo ricchezza laddovè i soldi delle attività illecite venivano impiegati piuttosto che dove la ricchezza veniva generata. Vennero svelate trame e accordi che portarono al potere il partito che non garantì nessuna libertà. Le organizzazioni criminali decisero semplicemente di impegnare i loro proventi per la loro terra e cessare di delegare il potere decisionale a chi non poteva garantirgli una politica coerente con i propri interessi.
Nuovi politici vennero messi al potere, tutti di estrazione dichiaratamente criminale. I narcotici furono legalizzati e si ristabilì una democrazia a tutela delle minoranze, per la precisione delle minoranze criminali. I poteri furono spartiti tra diverse organizzazioni ognuna che garanti le competenze per le quali si era fatta un nome: chi si dedicò alle costruzioni, chi all' commercio internazionale, chi alla garanzia della tutela della sicurezza interna ed estera. Il nuovo flusso di denaro generato da un drastico cambio di direzione garantì alla nazione capacità di influenze e rispetto a livello internazionale, pari solo alla rispettabilità che la classe politica post bellica si era riuscita a guadagnare. Le organizzazioni criminali smisero di esistere.

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