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domenica 4 dicembre 2011

14/03/2009

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Egregio direttore, in questi giorni si sta tenendo, a Trieste, la conferenza nazionale sulle tossicodipendenze. La conferenza tenuta dal governo, sembra pero'dimostrare l'assenza di una strategia efficace per contrastare la diffusione di stupefacenti e l'assenza di una conoscenza del tema.
In Italia, infatti, da quando e'stata introdotto il decreto Fini-Giovanardi, sono aumentati le morti connesse all'uso di stupefacenti e il consumo di droghe pesanti come conseguenza di un approccio eufemisticamente definibile, insuccesso.
Nonostante l'evidenza brillante di questi dati, il governo intende adottare un approccio ancora piu'severo.
Se nella piccola Parma i casi di bambini che usano droga alle medie, e'stato un caso isolato dall'introduzione di un inasprimento delle pene per i reati connessi alle droghe, in futuro potremo assistere ai bambini che chiamano il proprio spacciatore direttamente dall'asilo.
Sempre nella nostra piccola citta', l'intolleranza verso la droga ha portato al "caso Bonsu" e alle vicende giudiziarie connesse.
La strada piu'difficile da fare e quella giusta da fare spesso coincidono.
Dieci anni fa, l'ONU si era posto l'obbiettivo di "eliminare la droga dal mondo": progetto ambizioso che ha portato ad un aumento a livello mondiale della diffusione della droga e di un abbassamento del suo prezzo.
Nonostante queste evidente si continua ad intraprendere la via sbagliata.  Perche'?

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