Il Guatemala insiste: le Americhe devono affrontare il dibattito sulla
depenalizzazione di alcune droghe. Dando seguito alla "provocazione"
fatta a inizio mese dal presidente Otto Perez Molina, il Paese
centroamericano presenta le mosse utili a riaprire un dossier piu' volte
evocato ma mai sviscerato fino in fondo. L'obiettivo e' quello di
parlarne al prossimo Vertice delle Americhe, che si terra' il 14 e 15
aprile in Colombia. I primi ad essere sensibilizzati sono i Paesi
centroamericani, ovvero la schiera di territori che funge da corridoio e
trasmissione tra il grande consumo degli Usa e le imponenti produzioni
del subcontinente. A questo serve il tour che la vicepresidente Roxana
Baldetti compie nei Paesi vicini: "Parlare personalmente con ciascuno
dei presidenti", spiegando loro il contenuto della proposta, e portando
al Vertice una posizione "non del solo Guatemala ma di tutti i
presidenti centroamericani". Ma Ciudad de Guatemala contatta anche
Messico e Colombia, pezzi chiave nella lotta al narcotraffico per la
loro collocazione -l'uno e' l'imbuto che si rovescia negli States,
l'altro e' la porta d'accesso all'America Centrale- e per l'analoga
decisione con cui cercano di affrontare la piaga.
Ma la partita non si puo' giocare senza considerare il ruolo e la posizione degli Usa. Alla miccia accesa da Perz Molina, Washington ha reagito con freddezza, ma il Guatemala -pur con diplomazia- insiste. Il ministro degli Esteri Hector Caballero spiega che il suo paese non fara' nessun gesto "unilaterale" e che la discussione non durera' "meno di dieci anni". Ma il "costo della vita e' cosi' alto in termini di vite umane e, ovviamente, in denaro, che e' necessario studiare alternative", sottolinea Caballeros spiegando che la Casa Bianca non ha chiuso le porte, ma solo invitato a maggiore concertazione. D'altro canto, nel preventivo di Bilancio del 2013 che la Casa Bianca ha inviato al Congresso i fondi per la lotta alla narcotraffico nell'America Latina sono calati del 16 per cento. Nel dettaglio, i minori investimenti dovrebbero essere del 20 per cento per le politiche antidroga Messico, dell'11 per cento in Colombia e del 60 per cento in Guatemala.
Ma la partita non si puo' giocare senza considerare il ruolo e la posizione degli Usa. Alla miccia accesa da Perz Molina, Washington ha reagito con freddezza, ma il Guatemala -pur con diplomazia- insiste. Il ministro degli Esteri Hector Caballero spiega che il suo paese non fara' nessun gesto "unilaterale" e che la discussione non durera' "meno di dieci anni". Ma il "costo della vita e' cosi' alto in termini di vite umane e, ovviamente, in denaro, che e' necessario studiare alternative", sottolinea Caballeros spiegando che la Casa Bianca non ha chiuso le porte, ma solo invitato a maggiore concertazione. D'altro canto, nel preventivo di Bilancio del 2013 che la Casa Bianca ha inviato al Congresso i fondi per la lotta alla narcotraffico nell'America Latina sono calati del 16 per cento. Nel dettaglio, i minori investimenti dovrebbero essere del 20 per cento per le politiche antidroga Messico, dell'11 per cento in Colombia e del 60 per cento in Guatemala.
GUATEMALA - Presidente Molina: affrontare il dibattito sulla depenalizzazione di alcune droghe
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