Caro Vittorio,
Sto continuando a seguire il lavoro che stai portando avanti; sono con te.
A questo proposito, scrivo per sottoporti una iniziativa partita ad Agosto, dal mio blog, anche in supporto al lavoro dell'intergruppo.
Saprai che è stato approvato il decreto Lorenzin che regolamenta la "cannabis di stato"; un provvedimento che non ha soddisfatto, per primi, i malati, come si può leggere dai numerosi siti che si occupano di cannabis terapeutica ( per es. cannabisterapeutica.info, farmagalenica.it).
Il Governo non si è ancora espresso e ai dibattiti in commissioni, sembrerebbe che, a parte la Meloni, nessuno si sia esposto e anzi non abbiano intenzione di esporsi, per il momento.
Intanto il Governo ha, però, nei fatti, dato un segnale, con l' approvazione di un decreto insoddisfacente sulla cannabis terapeutica; in più, per le persone che più ne hanno bisogno: i malati!
Ad agosto, dal mio blog, ho lanciato un appello; inviare richiesta di autorizzazione alla coltivazione di cannabis al ministero della salute.
Molti conoscono solo l'aspetto repressivo della legge sugli stupefacenti. Pochi sanno che il dpr 309/90 prevede la possibilità di coltivazione per chiunque. Anche il Messico ha recentemente intrapreso questa strada.Anche associazioni riconosciute a livello nazionale sono consapevoli della necessità di dialogo tra cittadini ed istituzioni.
L'iniziativa è semplice; scrivere al ministero della Salute per l'autorizzazione.
Il decreto approvato dal ministero, potrebbe infatti, essere in contrasto con la legge sugli stupefacenti. D'altra parte, che la destra approvi decreti legge sulla droga che non sono in linea con la normativa italiana, non sarebbe la prima volta (specie dopo la fini giovanardi).
Se questa iniziativa venisse lanciata dall'intergruppo, anzichè da uno specialista molto informato, l'adesione sarebbe sicuramente significativa e si potrebbero fissare interrogazioni parlamentari a scadenze stabilite, per seguire il numero delle richieste pervenute. Un paragone con i mercati finanziari? L'andamento delle "richieste di autorizzazione".
Avere una conta delle persone interessate ha molti significati. Oltre a portare alla luce il coinvolgimento dei cittadini e la pressione sui politici, porterebbe in evidenza il numero di cittadini che altrimenti potrebbero essere criminalizzati; con la copertura politica e mediatica del fenomeno, si potrebbe facilmente fare emergere la dimensione del problema .Dal punto di vista della "sicurezza" si darebbe un segnale a TUTTI i cittadini, il fenomeno è sotto controllo. In seconda battuta si sosterrebbero i cittadini che intendo aderire, convincendo anche quelli più titubanti da "paranoia da poibizionismo"(essere "visitati" dalle forze dell'ordine). La richiesta è infatti prevista dalla legge.
In un periodo di crisi si vuole continuare a perseguire una politica che il sistema italia non è in grado di sostenere e contenere? Si vuole spendere denaro e risorse a perseguire un vizio, piuttosto che concentrare gli sforzi delle forze dell'ordine contro minacce più incombenti come il terrorismo? Se l'isis brucia le piante di cannabis per propaganda, vogliamo dare seguito a novelli inquisitori italici che ragionano come terroristi?
Ecco perchè è arrivato il momento che cittadini e politici si supportino. Tutta acqua che, nel mulino dell'intergruppo, si trasformerebbe in consenso e attrazione nei confronti degli indecisi; è ora che gli "indecisi" prendano una scelta. Chi è interessato alla libertà e alla sicurezza ne ha solo una: supportare la legalizzazione.
Un caro saluto
Sto continuando a seguire il lavoro che stai portando avanti; sono con te.
A questo proposito, scrivo per sottoporti una iniziativa partita ad Agosto, dal mio blog, anche in supporto al lavoro dell'intergruppo.
Saprai che è stato approvato il decreto Lorenzin che regolamenta la "cannabis di stato"; un provvedimento che non ha soddisfatto, per primi, i malati, come si può leggere dai numerosi siti che si occupano di cannabis terapeutica ( per es. cannabisterapeutica.info, farmagalenica.it).
Il Governo non si è ancora espresso e ai dibattiti in commissioni, sembrerebbe che, a parte la Meloni, nessuno si sia esposto e anzi non abbiano intenzione di esporsi, per il momento.
Intanto il Governo ha, però, nei fatti, dato un segnale, con l' approvazione di un decreto insoddisfacente sulla cannabis terapeutica; in più, per le persone che più ne hanno bisogno: i malati!
Ad agosto, dal mio blog, ho lanciato un appello; inviare richiesta di autorizzazione alla coltivazione di cannabis al ministero della salute.
Molti conoscono solo l'aspetto repressivo della legge sugli stupefacenti. Pochi sanno che il dpr 309/90 prevede la possibilità di coltivazione per chiunque. Anche il Messico ha recentemente intrapreso questa strada.Anche associazioni riconosciute a livello nazionale sono consapevoli della necessità di dialogo tra cittadini ed istituzioni.
A supporto dell'intergruppo, ora, serve il contributo dei cittadini. Per questo credo che, una iniziativa di filo diretto tra i cittadini e le istituzioni, sarebbe opportuna per alimentare il dibattito istituzionale e fare sentire la pressione dell'opinione pubblica sui parlamentari e senatori che ancora non si sono espressi a prendere posizione.
L'iniziativa è semplice; scrivere al ministero della Salute per l'autorizzazione.
Il decreto approvato dal ministero, potrebbe infatti, essere in contrasto con la legge sugli stupefacenti. D'altra parte, che la destra approvi decreti legge sulla droga che non sono in linea con la normativa italiana, non sarebbe la prima volta (specie dopo la fini giovanardi).
Se questa iniziativa venisse lanciata dall'intergruppo, anzichè da uno specialista molto informato, l'adesione sarebbe sicuramente significativa e si potrebbero fissare interrogazioni parlamentari a scadenze stabilite, per seguire il numero delle richieste pervenute. Un paragone con i mercati finanziari? L'andamento delle "richieste di autorizzazione".
Avere una conta delle persone interessate ha molti significati. Oltre a portare alla luce il coinvolgimento dei cittadini e la pressione sui politici, porterebbe in evidenza il numero di cittadini che altrimenti potrebbero essere criminalizzati; con la copertura politica e mediatica del fenomeno, si potrebbe facilmente fare emergere la dimensione del problema .Dal punto di vista della "sicurezza" si darebbe un segnale a TUTTI i cittadini, il fenomeno è sotto controllo. In seconda battuta si sosterrebbero i cittadini che intendo aderire, convincendo anche quelli più titubanti da "paranoia da poibizionismo"(essere "visitati" dalle forze dell'ordine). La richiesta è infatti prevista dalla legge.
Se per caso arrivassero 60.000 richieste, basterebbe questo dato a fare comprendere che la repressione ha fallito? Quanto è la capienza carceraria italiana? Ha già avuto successo la criminalizzazione?
La capienza regolamentare delle carceri italiane,è fissata a 47.709 posti e l' approccio repressivo degli ultimi 30 anni ha portato all'aumento della diffusione delle droghe, la crescita di forze economiche illegali, la criminalizzazione di massa.
La capienza regolamentare delle carceri italiane,è fissata a 47.709 posti e l' approccio repressivo degli ultimi 30 anni ha portato all'aumento della diffusione delle droghe, la crescita di forze economiche illegali, la criminalizzazione di massa.
In un periodo di crisi si vuole continuare a perseguire una politica che il sistema italia non è in grado di sostenere e contenere? Si vuole spendere denaro e risorse a perseguire un vizio, piuttosto che concentrare gli sforzi delle forze dell'ordine contro minacce più incombenti come il terrorismo? Se l'isis brucia le piante di cannabis per propaganda, vogliamo dare seguito a novelli inquisitori italici che ragionano come terroristi?
Ecco perchè è arrivato il momento che cittadini e politici si supportino. Tutta acqua che, nel mulino dell'intergruppo, si trasformerebbe in consenso e attrazione nei confronti degli indecisi; è ora che gli "indecisi" prendano una scelta. Chi è interessato alla libertà e alla sicurezza ne ha solo una: supportare la legalizzazione.
Un caro saluto
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