Avvocati, studenti, medici, ammalati in sedia a rotelle hanno chiesto
oggi a gran voce, inalberando cartelli e spinelli davanti al municipio
della citta' di San Francisco, la riapertura dell'Universita' di
Oaksterdam dopo il raid degli agenti federali americani che due giorni
fa ne avevano disposto con la forza la chiusura.
L'universita' sulla baia di San Francisco, dall'apertura nel 2007, si fregia del titolo di primo college americano nel quale si coltiva e si fa uso medico della cannabis; la definizione di 'Princeton del pot (marijuana)' o 'Harvard dell'hashisc' e' stata sempre bonariamente accettata dal gruppo di persone che vi lavorano e che hanno respinto con forza nelle ultime settimane le accuse dell'amministrazione che sospetta l'esistenza di un consistente e criminale traffico di stupefacenti dissimulato dietro la rispettabilita' della ricerca e della cura medica.
Il mese scorso un'inchiesta condotta da un giornale di Sacramento aveva rivelato come le iscrizioni fossero sensibilmente diminuite da quando il governo federale ha cominciato a stringere la cinghia nei confronti dei dispensari medici di marijuana e delle attivita' di coltivazione.
Il raid di Oaksterdam, durante il quale gli agenti federali sono stati sguinzagliati ovunque cercando in particolare il fondatore del college Richard Lee - costretto in sedia a rotelle da una lesione spinale - ha sollevato aspre polemiche che nella manifestazione di oggi sono emerse in tutta la loro forza. Dale Sky Jones, uno dei dirigenti dell'Universita', ha ad esempio accusato le autorita' di dare la caccia ai 'nemici sbagliati' citando la recente strage avvenuta nel vicino campus di Oikos dove un ragazzo ha fatto fuoco contro studenti cristiani. In California e in altri stati americani che avevano legalizzato l'uso della marijuana per scopi medici, il governo ha recentemente cercato di chiudere negozi e dispensari proprio temendo un utilizzo da parte dei trafficanti internazionali, ma anche contestandone le vicinanza a scuole e luoghi ricreativi per bambini. Le autorita' federali hanno incrementato i provvedimenti di chiusura che hanno colpito anche negli stati del Colorado e di Washington dove il prossimo novembre si terranno referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere a scopi ricreativi.
Ieri il governatore repubblicano dell'Arizona, Jan Brewer aveva firmato una legge per mettere al bando l'uso terapeutico della marijuana nei campus, nei college e nelle universita' dello Stato aggiungendo la propria voce al sottofondo di furore anti-cannabis che sta cominciando a percorrere le universita' americane.
L'universita' sulla baia di San Francisco, dall'apertura nel 2007, si fregia del titolo di primo college americano nel quale si coltiva e si fa uso medico della cannabis; la definizione di 'Princeton del pot (marijuana)' o 'Harvard dell'hashisc' e' stata sempre bonariamente accettata dal gruppo di persone che vi lavorano e che hanno respinto con forza nelle ultime settimane le accuse dell'amministrazione che sospetta l'esistenza di un consistente e criminale traffico di stupefacenti dissimulato dietro la rispettabilita' della ricerca e della cura medica.
Il mese scorso un'inchiesta condotta da un giornale di Sacramento aveva rivelato come le iscrizioni fossero sensibilmente diminuite da quando il governo federale ha cominciato a stringere la cinghia nei confronti dei dispensari medici di marijuana e delle attivita' di coltivazione.
Il raid di Oaksterdam, durante il quale gli agenti federali sono stati sguinzagliati ovunque cercando in particolare il fondatore del college Richard Lee - costretto in sedia a rotelle da una lesione spinale - ha sollevato aspre polemiche che nella manifestazione di oggi sono emerse in tutta la loro forza. Dale Sky Jones, uno dei dirigenti dell'Universita', ha ad esempio accusato le autorita' di dare la caccia ai 'nemici sbagliati' citando la recente strage avvenuta nel vicino campus di Oikos dove un ragazzo ha fatto fuoco contro studenti cristiani. In California e in altri stati americani che avevano legalizzato l'uso della marijuana per scopi medici, il governo ha recentemente cercato di chiudere negozi e dispensari proprio temendo un utilizzo da parte dei trafficanti internazionali, ma anche contestandone le vicinanza a scuole e luoghi ricreativi per bambini. Le autorita' federali hanno incrementato i provvedimenti di chiusura che hanno colpito anche negli stati del Colorado e di Washington dove il prossimo novembre si terranno referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere a scopi ricreativi.
Ieri il governatore repubblicano dell'Arizona, Jan Brewer aveva firmato una legge per mettere al bando l'uso terapeutico della marijuana nei campus, nei college e nelle universita' dello Stato aggiungendo la propria voce al sottofondo di furore anti-cannabis che sta cominciando a percorrere le universita' americane.
Nei video a lato è possibile trovare interviste rilasciate da Richard Lee. Ecco a cosa è giunta la follia proibizionista: dare la caccia ad una persona in sedia a rotelle. Mentre il narco traffico in Messico uccide ad una media di 20 persone al giorno, l' idea per fermarli sarebbe quella di perseguitare una persona disabile? Penso che non ci sia bisogno di altri commenti.
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