'Siamo piu' che disposti a parlare di Cuba e di droga'. Lo ha assicurato oggi l'ambasciatore Usa in Colombia Michael McKinley
in riferimento ai due temi che, ha precisato, 'sono stati aggiunti'
all'agenda gia' prevista per il Vertice delle Americhe, in programma dal
14 al 15 aprile prossimi a Cartagena. 'Per quanto riguarda l'Avana - ha
pero' evidenziato il diplomatico in un'intervista radiofonica - non
accetteremo di parlare della questione dell'embargo, poiche' si tratta
di un problema bilaterale'.
Al summit parteciperanno oltre 30 presidenti e capi di governo del continente, incluso Barack Obama, ma non quello dell'Ecuador, Rafael Correa, che si e' rifiutato proprio perche' non e' stata invitata Cuba. 'Noi ci auguriamo un'evoluzione democratica nell'isola, affinche' possa partecipare ai futuri vertici', ha spiegato ancora McKinely, in risposta alle esigenze espresse da alcuni partecipanti.
In merito, il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che due settimane fa si e' recato a L'Avana per spiegare a Raul Castro perche' non poteva ospitarlo, dopo aver specificato che 'c'e' un certo grado di ipocrisia' nel modo in cui Washington tratta Cuba, ha anticipato al quotidiano 'El Tiempo' che si impegnera' 'per un miglior rapporto tra i due Paesi'.
Quanto al tema droga, problema soprattutto di alcuni Paesi dell'America Centrale invasi dai narcotrafficanti messicani, il diplomatico Usa ha assicurato: 'Riconosciamo che e' un dibattito importante, poiche' molti governi ne subiscono le conseguenze'. McKinney ha anche sostenuto che la lotta alla droga 'ha registrato molti successi'. Ma alla luce dei 50.000 morti che ha causato negli ultimi cinque anni nel solo Messico, il presidente Felipe Calderon, ha avvertito l'altro ieri che cio' e' anche da attribuire al fatto che 'la maggioranza delle 140.000 armi che abbiamo sequestrato in questi cinque anni, si vendevano nei negozi Usa'.
COLOMBIA - Ambasciatore Usa: ok a parlare di Cuba e droga al vertice di Cartagena
Al summit parteciperanno oltre 30 presidenti e capi di governo del continente, incluso Barack Obama, ma non quello dell'Ecuador, Rafael Correa, che si e' rifiutato proprio perche' non e' stata invitata Cuba. 'Noi ci auguriamo un'evoluzione democratica nell'isola, affinche' possa partecipare ai futuri vertici', ha spiegato ancora McKinely, in risposta alle esigenze espresse da alcuni partecipanti.
In merito, il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che due settimane fa si e' recato a L'Avana per spiegare a Raul Castro perche' non poteva ospitarlo, dopo aver specificato che 'c'e' un certo grado di ipocrisia' nel modo in cui Washington tratta Cuba, ha anticipato al quotidiano 'El Tiempo' che si impegnera' 'per un miglior rapporto tra i due Paesi'.
Quanto al tema droga, problema soprattutto di alcuni Paesi dell'America Centrale invasi dai narcotrafficanti messicani, il diplomatico Usa ha assicurato: 'Riconosciamo che e' un dibattito importante, poiche' molti governi ne subiscono le conseguenze'. McKinney ha anche sostenuto che la lotta alla droga 'ha registrato molti successi'. Ma alla luce dei 50.000 morti che ha causato negli ultimi cinque anni nel solo Messico, il presidente Felipe Calderon, ha avvertito l'altro ieri che cio' e' anche da attribuire al fatto che 'la maggioranza delle 140.000 armi che abbiamo sequestrato in questi cinque anni, si vendevano nei negozi Usa'.
COLOMBIA - Ambasciatore Usa: ok a parlare di Cuba e droga al vertice di Cartagena
Nessun commento:
Posta un commento