Sulla lotta al narcotraffico il Guatemala da' vita a un inedito braccio
di ferro con gli Stati Uniti. Il presidente Otto Pe'rez Molina, ex
militare a capo di un governo conservatore, ha accusato gli states di
aver fatto pressione su alcuni leader centroamericani per impedire che
la regione trovasse un'intesa su strategia alternative nella lotta al
narcotraffico, ivi compresa la depenalizzazione. In vista del Vertice
delle Americhe che si terra' a meta' aprile in Colombia, Molina aveva
convocato i leader regionali per analizzare una strategia condivisa sul
tema. Un appuntamento cui i presidenti di El Salvador, Honduras e
Nicaragua non si sono presentati, in sostanziale disaccordo con il peso
dato alla strada della depenalizzazione dal Guatemala. Il capo di Stato
salvadoregno Mauricio Funes, ha pero' detto Molina, aveva in un primo
momento aderito alla proposta. Un cambio di posizione che viene "dal
timore nato negli Stati Uniti che la regione si potesse trovare attorno
alla depenalizzazione", spiega Molina. Il capo di Stato guatemalteco
forza dunque la storica e non segreta differenza di approccio che gli
Stati Uniti hanno sul tema della depenalizzazione, da ultimo definita
"inutile" dallo "zar" antidroga William Brownfield.
GUATEMALA - Legalizzazione droghe. Guatemala sfida Usa
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