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sabato 3 dicembre 2011

28/01/2007

Egregio direttore, condivido il pensiero di Ubaldi; l' unica via da percorrere a Parma è nel segno della discontinuità, cancellando i "colori" dei partiti. Come lei sottolinea nel suo editoriale di sabato 27 Gennaio, questo progetto presenta dei rischi, ma i rischi più concreti sono che confluiscano, in un movimento trasversale, gli attori di una classe politica vecchia e miope. Il progetto di Ubaldi è ambizioso e da quella stessa ambizione dovrebbero essere caratterizzati i nuovi amministratori della nostra città, ambizione che, a mio modesto parere, non sembra caratterizzare nessuno degli attuali rappresentanti dei cittadini parmigiani, sia a destra che a sinistra che al centro. La corsa alle poltrone di Roma, sembra avere infettato anche la nostra piccola città.
Una alleanza senza simboli è una opportunità che andrebbe colta, in un periodo politico come quello attuale, dove solo dai comuni può veramente avvenire una spinta al cambiamento della società Italiana a trecentosesanta gradi; questa sfida ad abbandonare le bandiere deve correre il rischio di strafare, altrimenti la città tornerà in mano ai vecchi clientelismi indegni di uno stato democratico moderno e motore delle inefficenze che hanno portato allo scatafascio la nostra maltrattata repubblica.

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