"La Direzione nazionale antimafia conferma che proibizionismo ha fallito, strada e' legalizzazione e depenalizzazione", lo sostengono i Radicali, alla luce della relazione annuale della Dna. "Sta diventando un classico: ogni anno la relazione della Direzione nazionale antimafia in Italia così come, a livello europeo, quella dell`Europol non fanno che passare in rassegna i fallimenti delle politiche proibizioniste e gli altissimi costi sul piano sanitario, economico e della giustizia, evidenziando quindi la necessità di un cambio di passo nelle politiche sulle droghe", ha dichiarato Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani. Quindi "alle luce del quadro tracciato anche oggi dal procuratore Roberti, come Radicali crediamo che siano due gli interventi non più rinviabili, sia a livello nazionale che europeo: la legalizzazione della cannabis, lo stupefacente con la più ampia diffusione e i minori rischi, e la depenalizzazione dell`uso e del possesso per consumo personale di tutte le altre droghe". Due richieste che sono anche oggetto di una petizione rivolta al Parlamento europeo che i Radicali lanceranno a giorni.
"Il mercato delle droghe europeo è già unico e ben organizzato, per questo siamo convinti che sia tempo per l`Europa di affermare politiche comuni sulla prevenzione e il trattamento delle droghe", ha aggiunto il segretario dei Radicali, ricordando che "la decriminalizzare è possibile, non è in contrasto con le convenzioni internazionali in materia e, soprattutto, dà risultati più efficaci e sicuri di quelli della guerra alla droga". E "la petizione europea sarà solo la prima iniziativa della primavera antiproibizionista radicale: a breve infatti partiremo con i tavoli per la raccolta firme su una proposta di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis, con delle disobbedienze civili diffuse e con in grande progetto europeo sul confronto di best practices in sei diversi paesi europei: Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Albania e Italia".
ITALIA - Proibizionismo droghe e' fallito. Radicali: lo conferma la Dna
"Il mercato delle droghe europeo è già unico e ben organizzato, per questo siamo convinti che sia tempo per l`Europa di affermare politiche comuni sulla prevenzione e il trattamento delle droghe", ha aggiunto il segretario dei Radicali, ricordando che "la decriminalizzare è possibile, non è in contrasto con le convenzioni internazionali in materia e, soprattutto, dà risultati più efficaci e sicuri di quelli della guerra alla droga". E "la petizione europea sarà solo la prima iniziativa della primavera antiproibizionista radicale: a breve infatti partiremo con i tavoli per la raccolta firme su una proposta di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis, con delle disobbedienze civili diffuse e con in grande progetto europeo sul confronto di best practices in sei diversi paesi europei: Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Albania e Italia".
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