Questa settimana due studi ci hanno fatto sapere che l'industria della marijuana sta attraversando un buon periodo. Le vendite nel 2015 sono state per un valore di 5,4 miliardi di dollari, rispetto al 4,6 miliardi del 2014. Lo fa sapere l'Arc View Group, un'azienda con base a San Francisco e New Frontier, con base a Washington. Per l'anno in corso, si prevede di raggiungere vendite per una valore di 6,7 miliardi di dollari.
Una situazione che, per potenzialita' e ampiezza della portata, attira molto Wall Street. Siccome sempre piu' Stati stanno legalizzando la vendita di marijuana, gli analisti vi intravedono un importante prospettiva per il mercato. I fondi stanno prendendo in considerazione la possibilita' di investire in marijuana. E' anche in corso una discussione tra genitori se consentire o meno ai propri figi di fare acquisti del genere. E dire addio ai sacchetti anonimi per il trasporto e alle lampade negli armadi per la coltivazione in casa. L'indotto industriale si sta cominciando ad interessare, come le aziende per i climatizzatori (tipo la Bouder in Colorado), e quelle per mitigare il forte odore del prodotto in se' e -la FunkSac- che produce a Denver borse per il trasporto a prova di bambino.
“C'e' ancora una certa diffidenza in merito”, dice Brandy Keen, co-fondatore di Surna, che produce tecnologia per la coltivazione domestica al chiuso.
“Questo e' un settore che e' emerso dagli scantinati. Nato da armadi e cantine nascoste in edifici di cemento”.
Il consumo di marijuana non medica, da parte di una popolazione adulta, rappresenta 998.000.000 di dollari del totale delle vendite del 2015, rispetto ai 351 milioni del 2014, secondo il rapporto di ArcView/New Frontier. Le stime sono basate sulle entrate fiscali dello Stato e sui dati di vendita a scopi terapeutici e lucrativi. Il rapporto prevede che per il 2020, il mercato legale si attestera' sui 21,8 miliardi di dollari.
Allo stato, questi dati sono una sintesi del rapporto completo la cui divulgazione e' prevista per fine febbraio, e comunque e' una delle ultime analisi di mercato che si e' interessata del mercato emergente della marijuana. Merrill Lynch, in un rapporto citato da Philly.com nello scorso dicembre, ha previsto che il mercato della cannabis, e le tecnologie varie ad esso connesse, se legalizzato tendera' a crescere.
Greenwave Advisors, nella sua ultima relazione annuale a novembre, ha stimato un fatturato di 4,8 miliardi di dollari per il 2015, rispetto ai circa 3,2 miliardi del 2014. Si attende un'ulteriore crescita nel 2016 e un "surge" nel 2017 e il 2018.
L'ultimo rapporto definisce tre tipi di consumo di marijuana legale. Quello adulto ricreazionale; quello medico; quello di farmaci con l'uso di prodotti i cui componenti sono per la maggior parte estratti dalla cannabis. Il 2016 sarebbe il “punto di non ritorno”, quando la maggioranza degli Stati passera' da un divieto ad una qualche forma di mercato legalizzato.
John Kagia, direttore per le analisi dell'industria New Frontier, nell'ambito di incontri molto affollati sugli investimenti in materia di marijuana, ha spiegato, in virtu' del contesto normativo, come comprendere gli aspetti piu' difficili.
Quattro Stati e il Distretto di Columbia ne consentono il consumo agli adulti, e quest'anno, ci sono sette nuove consultazioni elettorali in merito: California, Nevada, Arizona, Massachusetts, Maine, Rhode Island e Vermont.
Sono inoltre ventitre gli Stati che consentono l'uso medico della cannabis, e altri quattro -Florida, Ohio, Missouri e Pennsylvania- hanno legislazioni molto avanzate in merito.
Alcuni ostacoli normativi federali si stanno allentando, e l'interesse federale nella ricerca sull'uso di marijuana medica è in crescita. Ma, secondo il rapporto, ci sono diverse voci contrarie.
Alcune aziende di cannabis sono sottoposte ad una maggiore pressione fiscale. Ed hanno anche difficolta' a far ricorso alle banche per colpa delle leggi federali, che le portano ad avere problemi di sicurezza ed efficienza, costringendole, proprio per l'efficienza, a fare notevoli investimenti. L'aumento della concorrenza al di la' dei confini dei singoli Stati che potrebbero legalizzare questo commercio, potrebbe porre nuove sfide.
Secondo il rapporto, le scorte di marijuana in un mercato al di sotto delle performance tradizionali del 2015 (Nasdaq e gli indici di Standard&Poor) hanno smorzato gli interessi degli investitori.
La legalizzazione è anche un tema caldo nel dibattito nazionale, rendendola abbastanza vulnerabile in un anno che e' quello elettorale. "Anche se l'opinione pubblica si sta spostando a favore della riforma della cannabis, i candidati alla presidenza sono più reticenti a sostenere la legalizzazione", dice il rapporto.
Il potenziale di business della pianta ha profonde radici. Cosi e' accaduto per il rapper Snoop Dogg, il cantante country Willie Nelson e l'attore Tommy Chong, che hanno dimostrato, sfruttando la propria celebrità, di poter stabilire nuovi marchi nel mercato.
(articolo di Christine Hauser, pubblicato sul The New York Times del 05/02/2016)
Cannabis legale. Un business di 5,4 miliardi di Usd nel 2015
Una situazione che, per potenzialita' e ampiezza della portata, attira molto Wall Street. Siccome sempre piu' Stati stanno legalizzando la vendita di marijuana, gli analisti vi intravedono un importante prospettiva per il mercato. I fondi stanno prendendo in considerazione la possibilita' di investire in marijuana. E' anche in corso una discussione tra genitori se consentire o meno ai propri figi di fare acquisti del genere. E dire addio ai sacchetti anonimi per il trasporto e alle lampade negli armadi per la coltivazione in casa. L'indotto industriale si sta cominciando ad interessare, come le aziende per i climatizzatori (tipo la Bouder in Colorado), e quelle per mitigare il forte odore del prodotto in se' e -la FunkSac- che produce a Denver borse per il trasporto a prova di bambino.
“C'e' ancora una certa diffidenza in merito”, dice Brandy Keen, co-fondatore di Surna, che produce tecnologia per la coltivazione domestica al chiuso.
“Questo e' un settore che e' emerso dagli scantinati. Nato da armadi e cantine nascoste in edifici di cemento”.
Il consumo di marijuana non medica, da parte di una popolazione adulta, rappresenta 998.000.000 di dollari del totale delle vendite del 2015, rispetto ai 351 milioni del 2014, secondo il rapporto di ArcView/New Frontier. Le stime sono basate sulle entrate fiscali dello Stato e sui dati di vendita a scopi terapeutici e lucrativi. Il rapporto prevede che per il 2020, il mercato legale si attestera' sui 21,8 miliardi di dollari.
Allo stato, questi dati sono una sintesi del rapporto completo la cui divulgazione e' prevista per fine febbraio, e comunque e' una delle ultime analisi di mercato che si e' interessata del mercato emergente della marijuana. Merrill Lynch, in un rapporto citato da Philly.com nello scorso dicembre, ha previsto che il mercato della cannabis, e le tecnologie varie ad esso connesse, se legalizzato tendera' a crescere.
Greenwave Advisors, nella sua ultima relazione annuale a novembre, ha stimato un fatturato di 4,8 miliardi di dollari per il 2015, rispetto ai circa 3,2 miliardi del 2014. Si attende un'ulteriore crescita nel 2016 e un "surge" nel 2017 e il 2018.
L'ultimo rapporto definisce tre tipi di consumo di marijuana legale. Quello adulto ricreazionale; quello medico; quello di farmaci con l'uso di prodotti i cui componenti sono per la maggior parte estratti dalla cannabis. Il 2016 sarebbe il “punto di non ritorno”, quando la maggioranza degli Stati passera' da un divieto ad una qualche forma di mercato legalizzato.
John Kagia, direttore per le analisi dell'industria New Frontier, nell'ambito di incontri molto affollati sugli investimenti in materia di marijuana, ha spiegato, in virtu' del contesto normativo, come comprendere gli aspetti piu' difficili.
Quattro Stati e il Distretto di Columbia ne consentono il consumo agli adulti, e quest'anno, ci sono sette nuove consultazioni elettorali in merito: California, Nevada, Arizona, Massachusetts, Maine, Rhode Island e Vermont.
Sono inoltre ventitre gli Stati che consentono l'uso medico della cannabis, e altri quattro -Florida, Ohio, Missouri e Pennsylvania- hanno legislazioni molto avanzate in merito.
Alcuni ostacoli normativi federali si stanno allentando, e l'interesse federale nella ricerca sull'uso di marijuana medica è in crescita. Ma, secondo il rapporto, ci sono diverse voci contrarie.
Alcune aziende di cannabis sono sottoposte ad una maggiore pressione fiscale. Ed hanno anche difficolta' a far ricorso alle banche per colpa delle leggi federali, che le portano ad avere problemi di sicurezza ed efficienza, costringendole, proprio per l'efficienza, a fare notevoli investimenti. L'aumento della concorrenza al di la' dei confini dei singoli Stati che potrebbero legalizzare questo commercio, potrebbe porre nuove sfide.
Secondo il rapporto, le scorte di marijuana in un mercato al di sotto delle performance tradizionali del 2015 (Nasdaq e gli indici di Standard&Poor) hanno smorzato gli interessi degli investitori.
La legalizzazione è anche un tema caldo nel dibattito nazionale, rendendola abbastanza vulnerabile in un anno che e' quello elettorale. "Anche se l'opinione pubblica si sta spostando a favore della riforma della cannabis, i candidati alla presidenza sono più reticenti a sostenere la legalizzazione", dice il rapporto.
Il potenziale di business della pianta ha profonde radici. Cosi e' accaduto per il rapper Snoop Dogg, il cantante country Willie Nelson e l'attore Tommy Chong, che hanno dimostrato, sfruttando la propria celebrità, di poter stabilire nuovi marchi nel mercato.
(articolo di Christine Hauser, pubblicato sul The New York Times del 05/02/2016)
Cannabis legale. Un business di 5,4 miliardi di Usd nel 2015
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