Egregio Direttore,
In questi giorni, lo “scontro tra bande” di piazzale
Picelli, ha riportato alla ribalta il tema del mercato degli stupefacenti e
l’impatto che lo spartimento delle “piazze di spaccio”, non regolamentate, ha
sulla sicurezza dei cittadini.
Cosa significa questo? Prenderò ad esempio una icona
cittadina, Piazza Ghiaia, per descrivere quello che sta avvenendo. Mi permetto
di andare anche oltre e di mostrare cosa è successo ad un “mercato analogo” a
piazzale Picelli, nuovo mercato all’aperto di stupefacenti, nel momento della
sua regolamentazione.
Caro cittadino, un tempo piazza Ghiaia era il mercato dove
si radunavano, da tutta la provincia, i commercianti, gli agricoltori e gli
allevatori, per comperare e vendere i prodotti della terra. Cento anni fa era
così. Oggi hanno messo delle regole riguardo gli orari dell’apertura dei
negozi, gli eventi, lo spostamento dei box, ora spariti.
Cosa succede nelle piazze e nei parchi cittadini? Cosa ha
evidenziato l’assenza della politica nel emanare leggi di regolamentazione dei
mercati degli stupefacenti? Se piazza Ghiaia, negli ultimi cento anni, ha subito
una trasformazione radicale, cosa ne è del mercato della droga dopo quarant’anni
di assenza politica sul tema?
I parchi cittadini, oggi, sono tante piccole “Piazze Ghiaia”
dello spaccio, laddovè non lo sono diventati viali interi. Il mercato della
droga è “liquido”, si sposta, è sempre dove si deve trovare, per le strade,
ovunque. Questo mercato ha anche una dimensione, 24 milioni di euro l’anno, un
ponte nord di droga ogni anno.
Questo è il risultato della totale, completa e inesistente attenzione
di tutta la classe politica e dei cittadini. E’ solo questa la motivazione di
questo disastro, iniziato con il sindaco sceriffo della carta di Parma e ora
perpetrato dalla codardia di una giunta che ha interesse ad essere volutamente assente
su questo tema per opportunità politica, come tutti gli altri partiti cittadini.
Perché dico volutamente? Perché da quando siede in
municipio, questa giunta, mai ha discusso del tema dello spaccio di
stupefacenti, se non per luoghi comuni, senza mai intavolare un serio dibattito
sulla soluzione del problema. La giunta rappresenta un movimento che, a livello
nazionale, ha portato alla discussione una legge sulla regolamentazione della
cannabis; a Parma, durante l’ultima festa antiproibizionista, il dibattito
sorto, ha creato solo imbarazzo a Parma in movimento.
E’ ora il momento della buona notizia. Si può risolvere
questa situazione. L’ esempio di un successo in questa direzione? Zurigo e la
politica intrapresa per eliminare la criminalità dalla zone di spaccio della
stazione cittadina a fine anni ‘80. La regolamentazione della distribuzione
controllata di stupefacenti ai tossicodipendenti, al fine del loro recupero e
reinserimento sociale, ha visto una diminuzione del crimine del 80% in un anno.
Allora il problema era l’eroina. Oggi fortunatamente è solo la cannabis.
Cosa può insegnare l’esempio di piazza Ghiaia e di Zurigo
nella soluzione del problema di sicurezza a Parma? Poiché la sostanza più
diffusa e per la quale le forze dell’ordine sprecano maggiori risorse è la
cannabis, senza risultati, è giunta l’ora di parlare di come regolamentare la
vendita di cannabis a Parma e togliere, per davvero, la droga dalle strade.
Nessun commento:
Posta un commento