|
Giuditta Pini |
Aprire una nuova compagine di Governo per rilanciare la credibilità del nostro
Paese, riacquisire la fiducia degli italiani, la speranza di realizzare fatti
concreti discutendo dei bisogni delle fasce sociali deboli, dimenticate da una
politica troppo autoreferenziale è l’approccio necessario che dovrà vederci
protagonisti nel prossimo futuro di una fase diversa ma innovativa, tale da
caratterizzare l’agenda politica del nostro paese con un governo
propriamente socialdemocratico che sia forte e credibile anche agli occhi
dell’Europa. Il tema delle riforme è al centro di questa discussione che non può
ammettere ne frenate ne occhi bendati dinnanzi a determinate questioni che
concretamente riguardano il nostro paese. Il problema dell’utilizzo, della
produzione e della vendita delle droghe leggere non può essere sottaciuto e
va affrontato con il coraggio di una forza politica che ambisce ad aprire un
ciclo politico di cambiamento. Serve avviare un percorso innovativo e
riformista di conoscenza e informazione del tema in oggetto partendo dai
primi gradi di istruzione; parimenti sarebbe opportuno normare tutti i processi
che attengono la legalizzazione delle droghe leggere in modo da colpire al
cuore le cosche che proprio tramite lo smercio clandestino di queste sostanze
foraggiano le loro attività criminose. Secondo gli studi del prof Marco Rossi
circa 5.5 miliardi di Euro sarebbe il ricavato da imposte che si genererebbe
dalla vendita della Cannabis, numeri importanti che in un periodo di crisi
economica internazionale sarebbero un tocca sana per le nostre tasche.
Dobbiamo ammettere in modo chiaro che oggi le politiche di repressione e
criminalizzazione hanno nei fatti fallito. Il fallimento di questo tipo di approccio
è stato certificato anche da quanto emerso dal “Global Commission on Drug
Policy”, pool di esperti guidato da Kofi Annan che ha esaminato la questione a
livello internazionale.Non possiamo bendarci gli occhi e pensare ad un mondo
immaginario, serve essere pratici e concreti e credo che un approccio
legislativo coraggioso potrebbe essere la via maestra per avviare un percorso
di riforme valorose che potrebbe riguardare importanti settori del nostro
paese.
Eludere e temporeggiare su questo tema significherebbe cadere nel gioco di
chi, attraverso il traffico illecito di stupefacenti costruisce il proprio percorso
di sostentamento ai danni dell’intera collettività. I dati in nostro possesso, che
derivano da una ricerca dell’Onu descrivono l’Europa come il continente dove
|
Antonino Castorina |
l’uso di droghe si è maggiormente intensificato negli ultimi anni. Jeffrey Mirron
dell’Università di Harvard insieme ad altri 300 economisti ad esempio rinforza
la campagna contro la criminalizzazione delle droghe leggere stimando
addirittura in 13,7 miliardi di dollari tra risparmi e tasse. L’Eurispes ci fornisce
un quadro tragico con entrate derivanti dal traffico di droga, di cui un terzo
esclusivamente dal traffico di marijuana, che tocca cifre che si aggirano
intorno ai 30 miliardi di euro. La pronuncia di incostituzionalità della Corte
Costituzionale della Repubblica Italiana relativamente alla Fini/Giovanardi,
nonostante sia stata la Giurisprudenza e non la politica a fermare questo
disastro, ci fornisce un enorme assist relativamente alla necessità di
intervenire subito su questa delicata questione.
Relativamente a questo è palese che bisogna intervenire : serve un
intervento normativo che colpisca in modo forte i profitti del narcotraffico ma
che consenta , regolamentato dallo Stato, produzione e consumo delle
droghe leggere in modo tale da restituire ai cittadini e agli operatori sanitari
piena libertà terapeutica e diritto alle cure. L’Italia, potenzialmente, visto il suo
ambiente e paesaggio sarebbe tra i paesi più indicati alla coltivazione il che
regolamenterebbe, se previsto dalla legge, un mercato in netta espansione e
che viene stimato nel totale a 2.34 miliardi di dollari. Per cambiare gli assetti
sociali ed essere realmente riformisti va concretizzata una rivoluzione
generazionale che ci porti a pensare a processi di liberalizzazione che se ben
governati possono produrre un utile sociale ed economico. Serve reintrodurre
la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, serve potenziare le
strutture di prevenzione e terapia. Alla legalizzazione delle droghe leggere,
con lo Stato che garantisca il monopolio delle stesse, in modo tale da evitare
speculazioni ,attraverso un controllo mirato della vendita solo ai cittadini
maggiorenni ed in luoghi adatti e con licenza, va affiancato un percorso di
informazione, sensibilizzazione e una cultura di prevenzione dall’utilizzo delle
droghe pesanti e dagli effetti nefasti che possono produrre. Il nostro tempo è
adesso e noi attraverso un processo graduale saremo in prima linea in questa
sfida di libertà ma soprattutto di legalità.
Giuditta Pini
Parlamentare Partito Democratico
Antonino Castorina
Responsabile Esteri e Legalità – Segreteria Naz ionale Giovani
Democratici