Egregio Direttore, sembrano lontani i tempi della giunta Vignali. O forse no?
La passata giunta, che della "sicurezza" aveva fatto il suo più importante cavallo di battaglia, si è trovata impelagata in problemi giudiziari.
L' attuale giunta, che della sicurezza non ha volutamente mai parlato, dovrebbe iniziare ad affrontare questo tema.
Tema ampio, la cui delega all' assessore Casa è stato più uno sgravarsi di un peso per il primo cittadino, che la scelta di affrontare con coraggio problematiche trasversali, quali il consumo di stupefacenti tra i giovani, lo spaccio di sostanze stupefacenti, l'impatto che le attuali politiche sociali stanno o non stanno dando in termini di risultati sotto l' aspetto della riduzione di questi fenomeni.
Di fronte a questi temi, la giunta spesso si è nascosta dietro al fatto che, la "competenza" di queste problematiche, non è loro. E' davvero così? Secondo il regolamento del consiglio comunale è compito delle commissioni consigliari: "formulare pareri circa le forme e i modi in cui si realizza il potere-dovere del Comune di partecipazione alla programmazione regionale e statale".
Ma come giungono alle commissioni consigliari le idee da utilizzare per "formulare pareri" che contribuiscano alla crescita della collettività? Questo, nella giunta della trasparenza, non è dato saperlo.
Così come non sono mai state date risposte, sempre alla luce della trasparenza e della tanto sbandierata "democrazia diretta", alle domande poste durante il dibattito pubblico sul bilancio comunale.
Tornando al tema della "sicurezza", questa giunta non sta attuando nè formulando alcun "parere" al fine di migliorare la città in tema di sicurezza.
Parma non sembra in grado di affrontare i temi trattati da diverse inchieste e articoli che nelle ultime settimane hanno coperto le pagine della Gazzetta.
Parlo, per esempio, dell' inchiesta sugli adolescenti che si avvicinano al mondo delle sostanze illegali, che ne fanno uso abituale e per i quali non c' è alcuna difficoltà nel reperirle.
Parlo del recente articolo sull' ennesimo morto nel parco Falcone-Borsellino; a questo proposito, trovo un' ironia della sorte, macabra e alquanto lugubre sulle vicende che seguono questa zona verde della città. Secondo un recente rapporto dell' Europol, infatti, la maggior fonte di finanziamento della criminalità organizzata in Europa deriva dal traffico di sostanze stupefacenti, proprio quelle organizzazioni criminali che i due Magistrati cercarono di combattere e per i quali diedero la vita. Trovo profondamente triste come la vita di queste persone eccezionali sia stata sacrificata oltre vent' anni fa senza che nulla sia cambiato e che anzi, un luogo che oggi porta il loro nome, sia piazza contesa del mercato cittadino di sostanze illegali.
Di fronte a queste problematiche, a possibili soluzioni, quali sono le risposte del Comune? Se l' assessore Rossi, di fronte alla possibilità di affrontare il problema da un punto di vista sociale, attraverso la distribuzione di cannabis sotto prescrizione medica, come previsto dalla normativa nazionale, ha affermato che ci sono problemi "più importanti" e che non è suo interesse affrontare questo discorso, verrebbe da domandarsi, cosa questa giunta sia in grado di fare per la nostra città, se non ha nè le informazioni, nè il coraggio di affrontare temi sociali difficili e "formulare opinioni" per "partecipare alla programmazione regionale e statale".
Mentre il ministro della Giustizia Cancellieri, umilmente dichiara di non avere ancora iniziato una riflessione sulla attuale decreto Fini-Giovanardi, prima causa del sovraffollamento delle carceri italiane, il sindaco, oltre che andare a mendicare denaro per la città, potrebbe farsi vero portavoce di cittadini stanchi delle infelici politiche sulla sicurezza in Italia. Su tutte la cancellazione del decreto Fini-Giovanardi e aprire un dibattito sulla distribuzione della cannabis sotto prescrizione medica.
Sicurezza a 5 stelle
La passata giunta, che della "sicurezza" aveva fatto il suo più importante cavallo di battaglia, si è trovata impelagata in problemi giudiziari.
L' attuale giunta, che della sicurezza non ha volutamente mai parlato, dovrebbe iniziare ad affrontare questo tema.
Tema ampio, la cui delega all' assessore Casa è stato più uno sgravarsi di un peso per il primo cittadino, che la scelta di affrontare con coraggio problematiche trasversali, quali il consumo di stupefacenti tra i giovani, lo spaccio di sostanze stupefacenti, l'impatto che le attuali politiche sociali stanno o non stanno dando in termini di risultati sotto l' aspetto della riduzione di questi fenomeni.
Di fronte a questi temi, la giunta spesso si è nascosta dietro al fatto che, la "competenza" di queste problematiche, non è loro. E' davvero così? Secondo il regolamento del consiglio comunale è compito delle commissioni consigliari: "formulare pareri circa le forme e i modi in cui si realizza il potere-dovere del Comune di partecipazione alla programmazione regionale e statale".
Ma come giungono alle commissioni consigliari le idee da utilizzare per "formulare pareri" che contribuiscano alla crescita della collettività? Questo, nella giunta della trasparenza, non è dato saperlo.
Così come non sono mai state date risposte, sempre alla luce della trasparenza e della tanto sbandierata "democrazia diretta", alle domande poste durante il dibattito pubblico sul bilancio comunale.
Tornando al tema della "sicurezza", questa giunta non sta attuando nè formulando alcun "parere" al fine di migliorare la città in tema di sicurezza.
Parma non sembra in grado di affrontare i temi trattati da diverse inchieste e articoli che nelle ultime settimane hanno coperto le pagine della Gazzetta.
Parlo, per esempio, dell' inchiesta sugli adolescenti che si avvicinano al mondo delle sostanze illegali, che ne fanno uso abituale e per i quali non c' è alcuna difficoltà nel reperirle.
Parlo del recente articolo sull' ennesimo morto nel parco Falcone-Borsellino; a questo proposito, trovo un' ironia della sorte, macabra e alquanto lugubre sulle vicende che seguono questa zona verde della città. Secondo un recente rapporto dell' Europol, infatti, la maggior fonte di finanziamento della criminalità organizzata in Europa deriva dal traffico di sostanze stupefacenti, proprio quelle organizzazioni criminali che i due Magistrati cercarono di combattere e per i quali diedero la vita. Trovo profondamente triste come la vita di queste persone eccezionali sia stata sacrificata oltre vent' anni fa senza che nulla sia cambiato e che anzi, un luogo che oggi porta il loro nome, sia piazza contesa del mercato cittadino di sostanze illegali.
Di fronte a queste problematiche, a possibili soluzioni, quali sono le risposte del Comune? Se l' assessore Rossi, di fronte alla possibilità di affrontare il problema da un punto di vista sociale, attraverso la distribuzione di cannabis sotto prescrizione medica, come previsto dalla normativa nazionale, ha affermato che ci sono problemi "più importanti" e che non è suo interesse affrontare questo discorso, verrebbe da domandarsi, cosa questa giunta sia in grado di fare per la nostra città, se non ha nè le informazioni, nè il coraggio di affrontare temi sociali difficili e "formulare opinioni" per "partecipare alla programmazione regionale e statale".
Mentre il ministro della Giustizia Cancellieri, umilmente dichiara di non avere ancora iniziato una riflessione sulla attuale decreto Fini-Giovanardi, prima causa del sovraffollamento delle carceri italiane, il sindaco, oltre che andare a mendicare denaro per la città, potrebbe farsi vero portavoce di cittadini stanchi delle infelici politiche sulla sicurezza in Italia. Su tutte la cancellazione del decreto Fini-Giovanardi e aprire un dibattito sulla distribuzione della cannabis sotto prescrizione medica.
Sicurezza a 5 stelle
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