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giovedì 30 maggio 2013

Colorado governor signs recreational marijuana regulations into law

DENVER | Tue May 28, 2013 10:29pm EDT

(Reuters) - Governor John Hickenlooper on Tuesday signed into law measures to regulate the recreational use of marijuana in Colorado, including blood-level limits for motorists and setting up a voter referendum to impose a tax on the non-medical sale of cannabis.

Colorado House of Representatives Assistant Majority Leader Dan Pabon said the legislation reflected the "will of the voters" who charged lawmakers with setting up the regulatory system after approving legalization in a vote last November.

One of the bills signed by Hickenlooper calls for a referendum in November on setting a 15 percent excise tax and an additional 10 percent sales tax on marijuana sales.
Other measures included in the legislative package are setting blood limits for driving while under the influence of marijuana at 5 nanograms per milliter, and limiting purchases of marijuana to non-Colorado residents at one-quarter of an ounce.

"The laws ... signed today put the health and safety of our kids front and center," said Pabon, a Democrat. "They drive a stake into the heart of a large black market while creating a regulated, legitimate industry."

House Republican leader Mark Waller, who sponsored the driving-under-the-influence legislation, said Colorado is in "new and foreign territory" in implementing its marijuana laws and it was vital to add a public safety component.

"Equipping law enforcement with the tools they need to ensure people make safe decisions behind the wheel is critical to maximizing public safety," he said.
Voters in Washington state also approved legalizing recreational marijuana use last November.
Mason Tvert, spokesman for the Marijuana Policy Project, which ran the campaign for the Colorado pot legalization ballot initiative, said it is "only a matter of time" before other states follow the lead of Colorado and Washington.
He said Colorado's retail marijuana stores were expected to open in early 2014.
Colorado and Washington are among nearly 20 states and the District of Columbia that allow the use of medical marijuana. The federal government still lists it as a dangerous narcotic and it remains illegal under federal law to take the drug for any purpose.
After the Colorado legislature passed the bills, a spokesman for the U.S. Attorney's Office in Denver said the Justice Department was considering what its response will be to the marijuana legalization movement.

In Washington state, the Liquor Control Board is required to establish regulations for the state's recreational marijuana industry. Earlier this month the agency released a set of draft rules that said marijuana must be grown indoors and tested for contaminants and potency. Licenses to grow, process and sell the drug would each cost $1,000 per year on top of a $250 application fee under the proposed guidelines.


(Editing by Dan Whitcomb and Bill Trott)

Marijuana, i Radicali depositano il referendum sulla depenalizzazione


 Su iniziativa del movimento Radicali italiani saranno depositati in Corte di Cassazione sei quesiti referendari ed alcune proposte di legge di iniziativa popolare. I referendum hanno ad oggetto il finanziamento pubblico dei partiti, il sistema dell’otto per mille, le leggi sull’immigrazione e sugli stupefacenti, ildivorzio breve. La delegazione di firmatari, guidata da Mario Staderini e Michele De Lucia, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicali italiani ha poi tenuto una breve conferenza stampa. “Si tratta di riforme che – spiega Staderini – la politica non farà mai! Chiamiamo alle armi democratiche chi vuole riformare lo Stato, eliminando leggi che bloccano la giustizia e criminalizzano fenomeni sociali quali l’immigrazione e il consumo di stupefacenti e che fanno impiegare tre anni per chiedere un divorzio”.Obiettivo cinquecentomila firme. I Radicali hanno anche attivato il sito Internetwww.lisostengo.it sul quale è possibile preannunciare la propria adesione all’iniziativa e scegliere i referendum per i quali si è disposti ad impegnarsi di Manolo Lanaro

il Fatto 10/04/2013

sabato 25 maggio 2013

Cannabis terapeutica. Non bastasse il DPA, ora ci si mette pure l'AIFA...



Articolo di Pazienti Impazienti Cannabis (P.I.C.) *
21 maggio 2013 9:43

Ce lo aspettavamo che prima o poi sarebbe accaduto, ma è molto peggio di quel che si poteva razionalmente prevedere. La Determinazione dell'AIFA pubblicata sul supplemento n°33 alla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile scorso, in cui viene concessa l'Autorizzazione all'Immissione in Commercio al “Sativex” rappresenta una chiusura totale, devastante ed inaspettata, per l'uso terapeutico dei farmaci derivati dalla cannabis in Italia: in poche ore siamo tornati indietro di moltissimi anni, dopo una brevissima primavera di speranza.
Grazie ad un insieme di disposizioni incredibilmente rigide ed antiscientifiche, dall'evidente sapore di propaganda politica antidroga, è una dichiarazione di guerra ai malati, uno schiaffo alle loro necessità e speranze. Il Sativex sarà prescrivibile solo per quel malato di sclerosi multipla, che sia affetto da spasmi intrattabili con tutti gli altri farmaci antispastici. L'AIFA specifica, in Gazzetta Ufficiale, che i pazienti dovranno inoltre aver dimostrato "un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia".
Non bastasse, l'AIFA ha anche deciso che il Sativex si prescriverà solo con "ricetta limitativa" (RL), cioè si limita la prescrivibilità ai soli neurologi e centri ospedalieri, e viene ostacolato anche l'utilizzo delle preparazioni magistrali galeniche, che grazie a questa trovata saranno probabilmente vincolate alle stesse limitazioni.
Sono 3 le categorie di farmaci per i quali è richiesta la RL, ed i cannabinoidi a nostro modesto ma ‘informato’ avviso non rientrano in nessuna di queste, comprendenti p.es. interferone e chemioterapie oncologiche. Nemmeno la morfina richiede RL per essere prescritta, e può farlo qualunque medico, anche se è inserita nella più restrittiva tra le Tabelle degli stupefacenti prescrivibili, la II A. Limitare la prescrizione allo specialista neurologo ed a strutture ospedaliere significa comunque che in ambito ospedaliero qualsiasi specialista potrebbe prescrivere questi farmaci e preparazioni magistrali, ma è fin troppo facile prevedere che saranno ancor meno di ora a farlo. Il concetto di massima pericolosità e controllo per queste medicine è per i medici un messaggio eloquente, quelli di base poi sono esclusi a priori, con un tratto di penna.
A completamento del quadro, per quanto riguarda la rimborsabilità, il Sativex è farmaco di Classe H: "di impiego esclusivo in ambiente ospedaliero o negli ambulatori specialistici e non dispensabile al paziente in farmacia". Il sito dell'AIFA aggiunge: "Infine, si ricorda che è attualmente in corso la raccolta delle informazioni relative ai responsabili autorizzati a questo tipo di operazioni. Pertanto, si invitano le Regioni che non avessero ancora inviato i dati a farlo quanto prima."
Con queste nuove assurde limitazioni viene anche cancellato il lavoro di anni di diverse associazioni che avevano impegnato molti dei loro sforzi a seguire i percorsi delle leggi regionali. A questo punto le leggi già approvate potrebbero risultare totalmente inutili.


 E' davvero un pericolo per la salute pubblica, l'uso terapeutico di cannabis? In Canada, dove senza che ciò rappresenti un problema il Sativex è presente in farmacia da tempo, nonostante la situazione relativamente aperta ed anni di esperienza e raccolta di dati nello svolgimento del MMAP (Marijuana Medical Access Program), la Corte Suprema ha stabilito che non tutti i pazienti hanno sufficiente accesso alla cannabis medicinale di stato o auto-coltivata, anche da terzi incaricati dal malato, ed ha chiesto la modifica della legge in senso meno limitativo per i malati.
Nella vicina Germania, una Corte amministrativa ha imposto alla BfArm del ministero della salute di non rigettare le richieste di auto-coltivazione da parte dei pazienti che, per motivi economici o di altro tipo, non potessero utilizzare le infiorescenze olandesi “Bedrocan” secondo la procedura amministrativa standard, e tralasciamo di parlare della situazione in California e negli altri 18 Stati Usa che hanno programmi di Medical Marijuana, o di quella in altri Paesi europei e non. Mentre in Colorado e Washington si è deciso tramite referendum popolare di legalizzare la marijuana per tutti gli utilizzi al di là di quello medico, da noi si scrivono regole rigidissime e discriminanti anche per l'accesso dei malati ai farmaci. In Israele per molto meno (nuove restrizioni in vigore da subito per l'uso della cannabis a fini terapeutici, una lista di 7 patologie comprendente Cancro, morbo di Crohn, Colite, Hiv, SM, malati terminali negli ultimi 6 mesi di vita, dolore ma non Parkinson, glaucoma e disturbi psichiatrici), pazienti e medici saranno dal 23 Maggio in sciopero della fame di fronte al Ministero della Salute, mentre diversi ospedali israeliani già avvertono che le nuove procedure provocheranno il ricorso all'acquisto al mercato illegale da parte dei pazienti estromessi dalla lista, e criticano le norme per essere "arbitrarie e discriminanti senza alcuna spiegazione logica".

E da noi, cosa succederà ora? Non basta certo una delibera dell'AIFA a far svanire le sofferenze, nessuno può seriamente pretendere che cittadini malati si mettano l'anima in pace e rinuncino a migliorare le proprie condizioni di salute, oggi ed in un prossimo futuro. Moltissimi hanno ormai sperimentato personalmente effetti benéfici sostanziali sui propri sintomi per patologie come glaucoma, epilessia, Hiv, tumore e molte altre, sostituendo o diminuendo i dosaggi di farmaci ben più tossici, o riducendo i loro effetti collaterali. Tramite l'accesso legale su prescrizione medica e magari gratuitamente dal 2005 ad oggi, o con viaggi nei molti paesi esteri dove è disponibile la cannabis terapeutica, o con l’acquisto presso il mercato nero, o con pratiche illegali 'fai da te'.

Dopo questa chiusura sui farmaci, anche per chi era riuscito ad averne già accesso legalmente ed ora dovrebbe interrompere la terapia, non rimane che l'azione diretta a tutela della propria salute: coltivare seriamente le alternative e seguire la strada dell'auto-produzione. In questi giorni moltissimi pazienti, autonomamente in tutta Italia, stanno valutando come unica soluzione quella di iniziare un percorso che diventa ancora più urgente alla luce degli ultimi colpi bassi alla libertà di cura, e già in diverse città piccoli gruppi di cittadini con diverse patologie, si stanno organizzando sul modello dei Cannabis Social Club, una proposta alle istituzioni su scala europea.

Ne va della nostra salute, troppo importante per delegarla all'Aifa, agenzia recentemente contestata anche dagli Oftalmologi ("non è in grado di tutelare la salute visiva degli italiani") e dai Diabetologi, tantomeno al Dipartimento Politiche Antidroga ed alle organizzazioni mafiose.


* Pazienti Impazienti Cannabis (P.I.C.)

lunedì 20 maggio 2013

How Much Will a Legal Marijuana Habit Cost You?

If you’re an average pot smoker in Colorado—paying average prices for average-quality marijuana—you can expect to spend around $650 on weed next year.

A study conducted by the Colorado Futures Center at Colorado State University aimed to get to the bottom of how much the state can expect to collect in tax revenues now that marijuana is legal. By doing a little extra math, we can get a rough estimate for what the average marijuana enthusiast will spend annually as well.

Researchers estimate that in 2014, 642,772 Colorado residents, or about 12.5% of the state population, will take advantage of pot’s newly legal status. Analysts assumed each person would smoke or otherwise “use” 3.53 ounces of marijuana annually, for a total of 2,268,985 ounces (about 142,000 pounds) per year.

All of these numbers may be underestimated, because they’re based on data compiled when recreational marijuana was illegal. In fact, there are so many unknowns in the realm of legal non-medicinal pot that all of this math has a crude back-of-the-napkin quality to it. In any event, using the study’s numbers, the average marijuana enthusiast can expect to pay a retail price of $185 per ounce next year. Multiply that times 3.53 ounces—which no one can buy at once, mind you, because there’s a one-ounce purchase maximum for residents—and the total comes to $653 annually spent on pot.

(MORE: This Exists: Medical Marijuana for Pets)

How much the individual actually winds up spending on marijuana will depend on several factors, most obviously the quality (and price) of the pot and how much one smokes. Researchers used the crowdsourcing site PriceofWeed.com to get the $185-per-ounce figure. As of early April, an ounce of marijuana was averaging $206 on the black market, and because the price is expected to drop once pot is legal, the study landed on $185. If the smoker is opting for higher-quality, $300-per-ounce marijuana, his annual pot bill would top $1,000. That’s for someone smoking the average of 3.53 ounces per year. A heavy smoker who goes with $300-per-ounce pot and uses, say, half-an-ounce monthly could expect to drop $1,800 annually on his habit.

That may sound like a lot. But a pot-smoking habit is probably cheaper than a cigarette-smoking habit. Colorado is one of the cheaper states for cigarettes, but a pack still goes for around $5.19, according to one state-by-state price check compilation. So a one-pack-per-day habit—purchased one pack at a time, not by the carton—comes to $1,894 for a year.

Health officials say that once medical expenses and things like lost productivity due to the effects of smoking are incorporated, an addiction to cigarettes is far more costly than that. For that matter, plenty of arguments have been made that legalizing marijuana will result in increased usage andaddiction, as well as higher rates of driving while stoned, so the costs to society outweigh any benefits that arise from approving the drug for recreational use.

(MORE: No One Has to Work as Little as an American to Afford Beer)

Oh, and about the point of the Colorado State study, regarding tax revenues for the state? Researchers estimate that the 15% excise tax on wholesale marijuana would yield $21.7 million annually, which is far short of the $40 million annual target. To hit the target, marijuana would have to cost a lot more than the prices that have been estimated, or people in Colorado would have to buy a lot more marijuana than the forecasts project. Neither is likely to occur, the study states. “As competition forces growers and sellers to be more efficient, margins will erode and both wholesale cost and retail prices are forecast to fall,” the report reads. And instead of usage rising year after year, the study’s authors foresee a “decline in the rate of growth of consumption as the ‘wow’ factor erodes overtime and any marijuana tourism begins to decline, particularly if other states follow Colorado and Washington and legalize marijuana.”

Read more: http://business.time.com/2013/05/20/how-much-will-a-legal-marijuana-habit-cost-you/#ixzz2Trqdafln

sabato 11 maggio 2013

Let's Push to Legalize Marijuana


ITALIA - Delega tossicodipendenze alle politiche sociali. Corleone invita Letta

Un invito al premier Letta ad assegnare la delega per le tossicodipendenze nel segno della discontinuita' per evitare il sovraffollamento delle carceri, e' venuto oggi dal coordinatore nazionale dei Garanti dei diritti Franco Corleone. ''La delega alle tossicodipendenze - ha detto - deve rientrare tra le politiche sociali e di integrazione e non di ordine pubblico''. Annunciata anche la richiesta di un incontro con i presidenti di Camera e Senato e una raccolta di firme per modificare l'attuale legge Fini-Giovanardi sulle droghe. ''La richiesta - ha detto - non viene da un'associazione di giovani scapestrati, ma si rifa' ad un documento del Csm del novembre scorso, che chiedeva al ministro Severino una modifica della vigente normativa''. Al 31 dicembre 2012, secondo il Dap - ha reso noto Corleone - su 65.701 detenuti, 25.269 erano in carcere violazione della legge n. 73 sulle detenzione di sostanze illecite e di questi circa il 30-40% reclusi per reati di lieve entita' e detenzione di cannabis. In totale negli istituti di pena si trovano 15.663 tossicodipendenti, il 23,84% della popolazione carceraria. ''Il sovraffollamento - ha concluso - non e' una calamita' naturale, ma il frutto di leggi criminogene, che hanno riempito le carceri e messo in crisi la giustizia''.

High Times Cannabis Cup 2013 Denver Colorado


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