«Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.»
Joseph Goebbels
Capitolo 1
Storie di proibizione
La proibizione sulle droghe, è storia più
vecchia di quello che si possa credere e, farla risalire agli ultimi
decenni del ventesimo secolo, può risultare riduttivo per una
trattazione degli improbabili successi della proibizione e dei numerosi
danni che i divieti sulla vendita, produzione ed uso delle sostanze
stupefacenti hanno creato.
La civiltà sembra avere dimenticato la
prima guerra alla droga moderna, che vide opposte due imperi economici;
l' impero Cinese da una parte, cui guerra alla droga segnò l' inizio del
declino, e l' Inghilterra dell' 1800, che permise all' occidente di
aprirsi le porte del oriente.
Nel 1729, l' imperatore Yongzheng, sancì
il divieto di vendita e di uso dell' oppio, data la crescente
diffusione della sostanza, ma ne consentì l' importazione solo per uso
medico.
A seguito del assunzione del controllo
del Bengala nel 1757 da parte della corona brittannica, le potenze
occidentali videro nel commercio d' oppio una opportunità economica che
sarebbe potuta servire a bilanciare le forti importazioni di the, seta e
porcellana che dall' asia finivano in europa e che creavano forti
deficit commerciali.
In questo periodo il commercio d' oppio
era fiorente e assicurò all' occidente, attraverso il controllo della
produzione dello stupefacente da parte della Compagnia delle indie
orientali il monopolio della produzione.
La prima guerra dell' oppio scoppiò nel
1839 e terminò il 1842 con il trattato di nanchino che vide la vittoria
della potenza importatrice di “droga”, gli Inglesi, e l' imposizione
delle loro condizioni: apertura di nuovi porti alle potenze occidentali,
il libero accesso all' oppio e altri prodotti con basse tariffe
doganali e la cessione di Hong Kong all' impero inglese. Iniziò da
allora il declino del potere cinese . Si aprìrono per l' occidente le
porte alla asia e le mire espansionistiche occidentali si
concretizzarono nella seconda guerrda dell' oppio del 1856 che terminò
con il trattato di pechino. In questa occasione si costrinse la cina a
pagare un indennità più pesante rispetto alla precedente guerra e
dovette aprire altri porti e garantire l' accesso e la libera
circolazione a mercanti e missionari stranieri; le potenze occidentali
ottennero anche l' esenzione doganale e il libero accesso alla rete
fluviale.
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