Le notizie di questi giorni, relative alla scoperta di una piantagione domotica di solo 6 piante di cannabis che tanto risalto ha avuto sui quotidiani della capitale e le reazioni di alcuni esponenti di Forza Italia, Lega e Milano Popolare nei confronti del Festival della Cannabis di Lambrate, ci fanno capire che nonostante l’impegno degli oltre 300 parlamentari che hanno firmato la pdl presentata dall’Intergruppo, nonostante le oltre 60.000 firme raccolte per iniziativa dei Radicali Italiani e nonostante, si stima, circa 5.000.000 di italiani usano consumare cannabis più o meno regolarmente, la stupida demonizzazione di questa benefica pianta non cessa e anzi sembra trovare sempre nuovo vigore nella falsa informazione.
E’ forse il caso, quindi, di capire meglio dov’è che stiamo sbagliando, se continua ad essere così difficile usare il buon senso per sconfiggere il pregiudizio ideologico, che sostiene da sempre la componente proibizionista e buona parte dell’opinione pubblica.
E’ probabile che abbiamo sbagliato qualcosa nella strategia iniziale, continuando a elencare tutte le relazioni della canapa con varie realtà discutibili, all’interno della richiesta di legalizzarne l’uso personale, senza mai riuscire a dare una panoramica generale dei vantaggi che la legalizzazione comporterebbe e dell’impegno civile che sostiene in varie direzioni.
Nei dibattiti parlamentari e tra l’opinione pubblica ormai è diffusa la convinzione che la legalizzazione sia esclusivamente una battaglia tra una concessione terapeutica per i pazienti affetti da patologie pesanti e una licenza all’autodistruzione di milioni di persone, a cui la legalizzazione porterebbe.
Dovremmo ora alzare il tiro e fare della battaglia per la legalizzazione una bandiera sotto la quale coagulare il consenso sociale, far capire che l’obiettivo è uno, ma gli avversari che vanno sconfitti raggiungendo quell’obiettivo sono tanti: gli interessi della criminalità in primis, ma anche quelli delle case farmaceutiche, delle imprese coinvolte nella deforestazione e di quelle che hanno interessi nel commercio e nella trasformazione del petrolio, impegnarsi quindi nella battaglia antiproibizionista significa quindi non solo difendere la dignità e la libertà di milioni di persone, ma anche assestare un colpo mortale agli interessi della criminalità, liberare chi ne ha bisogno dalla prepotenza e dal monopolio delle case farmaceutiche e difendere il nostro pianeta da uno sfruttamento incontrollato.
Per parlare di tutto questo e dello stato in cui versa la pdl presentata dall’Intergruppo Parlamentare, ASCIA e CIP, in collaborazione con gli organizzatori della Fiera, hanno invitato il Sen. Della Vedova (promotore dell’Intergruppo), Rita Bernardini (Presidente Onorario), il Sen. Airola e gli On. Ferraresi, Farina, Zaccagnini e Brignone per un confronto con le Associazioni, che si terrà sabato 13 maggio alle ore 16 in occasione della 4^ edizione di Indica Sativa Trade <http://www.indicasativatrade.com/>
ASCIA – www.ascia-web.org
CIP – www.canapainfopoint.it
Legalizzare …ma quando? Incontro con i parlamentari dell’Intergruppo a Indica Sativa Trade
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