“Ho anche approfittato della presenza dell’imitatore di Grillo (inviato di Striscia la Notizia), per far in modo che la nostra visita abbia maggior visibilità e il messaggio possa arrivare anche al ministro della Salute Lorenzin, perché noi non ci fermiamo“.
Durante l’incontro al quale è stato accompagnato tra gli altri da Giancarlo Cecconi di ASCIA, Trisciuoglio ha raccontato ai senatori il percorso tracciato dall’associazione fondata da e per i malati, partito dalla fondazione del primo Cannabis Social Club, per arrivare all’approvazione all’unanimità della legge regionale pugliese sulla cannabis terapeutica in cui sarebbe stato autorizzato anche il progetto pilota di coltivazione avanzato dall’associazione.
“Ci hanno detto che avvieranno un tavolo di discussione per fare in modo che leggi come quella pugliese possano essere applicate a livello nazionale“, ha spiegato Trisciuoglio a Cannabisterapeutica.info raccontando come sia rimasto deluso del fatto che le opposizioni al progetto siano arrivate proprio dall’interno del movimento antiproibizionista italiano. Quando il progetto era stato presentato da LapianTiamo, spiegando che sarebbe stata costituita una srl per la produzione di cannabis terapeutica che secondo l’idea iniziale sarebbe stata possibile vendere ad 1,55 euro al grammo, qualche voce si era alzata additando l’iniziativa come la creazione di un monopolio sulla cannabis terapeutica.
Nel frattempo a livello nazionale è stata autorizzata la produzione allo stabilimento militare di Firenze, ma le polemiche non si sono placate. “Ma quale monopolio e monopolio – risponde Andrea interrogato su questo punto – come si fa ad accusarci di voler creare un monopolio? Noi che ci battiamo per i diritti dei malati come noi? Io, a maggior ragione da quando sono malato, sognerei un monopolio per la cannabis terapeutica che permettesse di venderla a quel prezzo. Il problema è che proponendola a quel prezzo si vanno a toccare molti nervi scoperti, in Italia così come dal punto di vista internazionale. Quello che mi ha molto deluso è che i maggior detrattori del nostro progetto siano stati alcuni antiproibizionisti italiani. Siamo stati vittima di un “fuoco amico”, ma noi andiamo avanti”.
Redazione Cannabisterapeutica.info
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