Dopo l' approvazione del decreto Lorenzin alla Camera attraverso il voto di fiducia, sembra che anche al senato, il decreto, passerà tramite voto di fiducia.
Questa modalità di approvazione di una normativa piena di falle che rischia di creare nuovo caos, sia nelle carceri, ma ancor di più probabilmente nei tribunali, necessità di un moto di orgoglio da parte dei Senatori della Repubblica Italiana: negare la fiducia al decreto.
Le voci a favore di una regolamentazione della coltivazione di poche piante di cannabis per uso personale sono giunte da tutti i versanti politici; dalla Lega, a Fi, al PD per non parlare dei promotori dei DDL di SEL e M5S.
Eppure il governo sembra avere preferito le voci isolate di pochi ottusi, tra cui, il sempre più solo, Carlo Giovanardi. L' infausta scelta di questa persona a relatore in senato del decreto sugli stupefacenti può essere l' occasione perhè il Governo archivi definitivamente come fallita e accantonata la scelta della "repressione senza frontiere", attraverso la negazione del voto di fiducia al decreto.
Al governo, a tutti i partiti politici, la società civile chiede una scelta: il dibattito in parlamento di una legge sugli stupefacenti al passo con i tempi, che prenda atto della situazione di diffusione delle sostanze, per ridurne i danni, attraverso un approccio tollerante ed informato.
Un appello di apertura al dialogo viene chiesta; che se il decreto dovesse passare attraverso il voto di fiducia, che la fiducia venga a mancare.
Questa modalità di approvazione di una normativa piena di falle che rischia di creare nuovo caos, sia nelle carceri, ma ancor di più probabilmente nei tribunali, necessità di un moto di orgoglio da parte dei Senatori della Repubblica Italiana: negare la fiducia al decreto.
Le voci a favore di una regolamentazione della coltivazione di poche piante di cannabis per uso personale sono giunte da tutti i versanti politici; dalla Lega, a Fi, al PD per non parlare dei promotori dei DDL di SEL e M5S.
Eppure il governo sembra avere preferito le voci isolate di pochi ottusi, tra cui, il sempre più solo, Carlo Giovanardi. L' infausta scelta di questa persona a relatore in senato del decreto sugli stupefacenti può essere l' occasione perhè il Governo archivi definitivamente come fallita e accantonata la scelta della "repressione senza frontiere", attraverso la negazione del voto di fiducia al decreto.
Al governo, a tutti i partiti politici, la società civile chiede una scelta: il dibattito in parlamento di una legge sugli stupefacenti al passo con i tempi, che prenda atto della situazione di diffusione delle sostanze, per ridurne i danni, attraverso un approccio tollerante ed informato.
Un appello di apertura al dialogo viene chiesta; che se il decreto dovesse passare attraverso il voto di fiducia, che la fiducia venga a mancare.
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